Alle 16 del 13 settembre 2025 ha preso il via la rievocazione storica del leggendario combattimento di Turbigo del 31 maggio 1800, che vide in prima linea il console Napoleone Bonaparte nell’attraversamento del fiume Ticino. Era difficile approdare in sponda sinistra e fu allora che il Primo Console, arrivato da Novara a cavallo, si fece avanti, sguainò la sciabola ed incitò tutti con le sue parole e la presenza. Appena messo piede in terra lombarda un colpo di cannone sfiorò il Generale e poco mancò che finisse i suoi giorni a Turbigo (testimonianza scritta del Camparo galliatese, Giuseppe Mainardo).
Davanti, in sponda sinistra, i Francesi si trovarono di fronte la cavalleria Austro-Ungarica pronta a ricacciarli indietro. Non riuscirono nel loro intento in quanto i corsi d’acqua presenti nel territorio turbighese non permisero alla cavalleria di sbaragliare le truppe francesi guidate dal Primo Console. Lo scontro frontale – il secondo combattimento, dopo quello sul Ticino – si ebbe sul ponte secentesco del Naviglio Grande che apre al secondo terrazzamento del Ticino. Qui la battaglia fu furente e tanti furono i morti (mai individuato il luogo in cui furono sepolti) mentre i feriti furono trasportati all’ospedale di Novara su carri bestiame.
Napoleone passò la notte in una stanza dell’attuale palazzo de Cristoforis e il giorno successivo, il 2 giugno 1800, partì per Milano su una carrozza guidata da un turbighese del quale non si è mai riusciti a sapere a quale famiglia appartenesse.
Cinquant’anni dopo, il parroco Bossi così registrò l’evento sul ‘Liber Chronicon’: “Chi sa che, il 31 maggio 1800, in equal scontro, tra francesi e tedeschi, il paese fu posto a sacco e a fiamme!”
Questi Francesi “sempre fatali alla nostra Italia”, concluse.
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La rievocazione storica del 31 maggio 1800
Napoleone passò la notte in una stanza dell’attuale palazzo de Cristoforis e il giorno successivo, il 2 giugno 1800, partì per Milano su una carrozza guidata da un turbighese

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