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ROMA (ITALPRESS) – Molto probabilmente sarà bella, ma altrettanto probabilmente non sarà una Mostra facile, quella che si apre ufficialmente il 27 agosto e che punterà sul Lido di Venezia i riflettori del mondo del cinema sino al 6 settembre. Del resto i tempi sono quelli che sono e la gravità di più di un fronte mondiale, primo fra tutti quello palestinese, non permette a un evento mondiale come la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di svolgersi come se nulla fosse.
La vigilia è stata agitata, e non poco, dalle pressioni esercitate sulla Biennale, sulla Mostra e sulle sue due sezioni indipendenti (Giornate degli Autori e Settimana della Critica) dall’ampio movimento (più di 1500 firmatari del mondo del cinema) V4P, Venice For Palestine.
La richiesta che l’evento si facesse non solo carico di rappresentare il dramma subito dal popolo palestinese ad opera di Israele, ma anche di bloccare la presenza di due star come Gerard Butler e Gal Gadot, protagonisti del film di Julian Schnabel che sostengono concretamente la condotta israeliana, e di dare voce ad artisti palestinesi, crea una situazione interlocutoria in parte risolta dalla effettiva assenza dei due attori e dalle aperture delle due sezioni indipendenti. Ma l’orologio è puntato alle 17 di sabato 30 quando il Lido sarà attraversato da un corteo pro-Palestina che arriverà alle porte della Mostra.
In tutto questo, Venezia 82 cerca di non perdere la bussola di un’edizione che sulla carta si annuncia molto interessante, ricca di film attesi e di autori di cui si sentiva la mancanza. A segnare l’orizzonte sarà il Leone d’Oro alla Carriera assegnato a Werner Herzog nel corso della Cerimonia d’Apertura, con nientemeno Francis Ford Coppola a tenere la laudatio del grande regista tedesco. Ma poi sarà tutto un succedersi, giorno dopo giorno di momenti di cinema che lasceranno il segno. Già la giornata successiva sarà di scena “Jay Kelly”, il film di Noah Baumbach che porta in dote il cast più stellare, con George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern, Greta Gerwig e Alba Rohrwacher pronti a sfilare sul red carpet del Lido. Non che l’altro film della giornata, “Bugonia” di Yorgos Lanthimos, sia da meno, considerato che il cast è composto da Emma Stone, Alicia Silverstone e Jesse Plemons.
Ma in realtà è l’intero programma di Venezia 82 a mettere di buon umore che si attende un evento cinematografico classico, puntato su un cinema d’autore ma capace di dialogare con il grande pubblico dei cinefili e magari in grado di far sfilare un nutrito numero di star. Ci sarà, per esempio, l’attesissimo ritorno di Kathryn Bigelow con “A House of Dynamite”, interpretato da Idris Elba e Rebecca Ferguson o Jim Jarmush “Father Mother Sister Brother” che intreccia in tre episodi sui rapporti familiari volti come quelli di Tom Waits, Adam Driver, Charlotte Rampling e Cate Blanchett.
Un altro grande americano è Gus Van Sant che porta Fuori concorso “Dead Man’s Wire”, interpretato da Al Pacino e Bill Skarsgård, mentre Guillermo del Toro con la sua rilettura del mito di “Frankenstein” si affida a Oscar Isaac e Jacob Elordi. La sua quota di star internazionali la porta anche il più internazionale degli autori italiani d’oggi, Luca Guadagnino, che torna al Lido fuori concorso con “After The Hunt”, thriller psicologico interpretato da una Julia Roberts a tutto schermo, affiancata da Andrew Garfield, Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny.
Ma l’Italia e il suo cinema avranno una bella fetta di attenzioni a Venezia 82: in Concorso, oltre a Guadagnino, figurano anche Paolo Sorrentino che, con “La grazia” si fa carico dell’Apertura, portando in dote Toni Servillo. Poi ci sono “Elisa” di Leonardo Di Costanzo, “Duse“ di Pietro Marcello, “Un film fatto per bene” di Franco Maresco e il documentario “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi. Fuori Concorso ci sono invece Antonio Capuano con “L’isola di Andrea“, Paolo Strippoli con “La valle dei sorrisi“, Andrea Di Stefano con “Il maestro“, mentre in Orizzonti Laura Samani con “Un anno di scuola” e Carolina Cavalli con “Il rapimento di Arabella“.
E poi i grandi autori internazionali, che i cinefili attendono per i loro nuovi lavori: da Olivier Assayas con “Il mago del Cremlino” interpretato da Paul Dano e Jude Law, a Park Chan-Wook con “No Other Choice”, il maestro dell’animazione giapponese Mamoru Hosoda con “Hateshinaki Scarlet”, il citato Julian Schnabel con “In the Hand of Dante”, Sofia Coppola con il documentario “Marc by Sofia”, Aleksandr Sokurov con il lunghissimo “Director’s Diary” e Tsai Ming-Liang, con il suo nuovo lavoro, “Back Home”, che invece dura meno di un’ora.
A proposito di durate lunghe, infine, ci sono anche le serie, che tra l’altro propongono un’anteprima (i primi due episodi) di “Portobello” di Marco Bellocchio, quattro episodi de “Il mostro” di Stefano Sollima e otto di “Un Prophète” di Enrico Maria Artale.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)