Ripescato nell’Adda, sedicenne muore in ospedale

Soccorso ieri nel Lodigiano. A dare l’allarme i suoi amici

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Non ce l’ha fatta il ragazzo di 16 anni di origini africane che nel tardo pomeriggio di ieri si era tuffato nelle acque del fiume Adda, a Merlino, senza più riemergere. È morto all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato trasportato in condizioni disperate dopo essere stato recuperato dai vigili del fuoco.

Il dramma si è consumato poco dopo le 18, in un tratto di fiume in località Bocchi di Comazzo, zona conosciuta per la sua pericolosità: qui, da anni, vige il divieto di balneazione a causa della profondità irregolare e delle forti correnti. A dare l’allarme sono stati gli amici che erano con lui, spaventati nel non vederlo riemergere.

Sul posto sono arrivati in pochi minuti i vigili del fuoco di Lodi, supportati dall’elicottero “Drago” decollato da Malpensa, che ha permesso di individuare il corpo del giovane, immobile, sul fondo del fiume. Una volta riportato a riva, i soccorritori hanno tentato a lungo di rianimarlo, proseguendo per oltre mezz’ora con le manovre salvavita, prima di affidarlo all’équipe sanitaria del 118.

Il ragazzo è stato infine elitrasportato al San Raffaele, ma le sue condizioni erano già gravissime. Nella notte, nonostante ogni sforzo dei medici, il suo cuore ha smesso di battere.

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