Non parla la vittima dello stupro avvenuto a Varese nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 luglio. Anzi nega l’accaduto. La donna, 36 anni, origini straniere, è da quella notte ricoverata all’ospedale di Circolo di Varese in gravi condizioni tanta è stata la violenza subita tra le mura domestiche.
Non parla con gli inquirenti nemmeno il compagno, 36 anni, cittadinanza italiana ma anche lui di origini straniere che si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip del Tribunale di Varese Niccolò Bernardi che oggi ha confermato l’arresto per violenza sessuale arrivato in quasi flagranza e disposto la custodia cautelare in carcere.
Quella andata in scena lunedì notte è una storia di violenza ordinaria consumata tra le mura domestiche. I carabinieri della sezione investigativa della compagnia di Varese sono intervenuti su segnalazione. Secondo indiscrezioni i vicini, allarmati dalle urla della donna, avrebbero chiamato il 112 ponendo fine a una violenza inaudita. Gli inquirenti parlano di una scena “interamente contaminata da materiale biologico”. Che tradotto significa sangue.
Se la 36enne deciderà di parlare la situazione del 36enne potrebbe aggravarsi e non di poco.