L’impronta di Andrea Sempio trovata accanto al cadavere di Chiara Poggi è intrisa di sudore e sangue. Sui social del Tg1 le conclusioni della consulenza della difesa di Alberto Stasi. Per i tecnici, si legge nella relazione, si tratta di un contatto palmare intenso non compatibile con una normale discesa per le scale.
Non un’impronta occasionale , si legge ancora nella relazione , ma un contatto palmare intenso di chi appoggia tutto il proprio peso sul muro. Per la parte dattiloscopica, per i tecnici della difesa Stasi, c’è piena convergenza con le conclusioni dei consulenti della Procura di Pavia, il capo della dattiloscopia del Ris , e il consulente esterno.
Siamo giunti a conoscenza del deposito della consulenza da parte della difesa Stasi, ancora una volta dai media. Nessun timore, è una consulenza di parte che ha il medesimo valore della nostra stessa consulenza”. Così a LaPresse l’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, sulla notizia data dal Tg1 di una consulenza degli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, legali del fidanzato di Chiara Poggi condannato a 16 anni per il delitto di Garlasco, in cui si sostiene che la ‘traccia 33’, sulle scale dove fu trovato il cadavere della 26enne uccisa e attribuita dalla Procura di Pavia a Sempio, sarebbe “intrisa di sudore e sangue”.
“Niente è stato accertato – commenta Taccia – Siamo fiduciosi che la verità su Andrea Sempio verrà a galla , prima o poi”. La consulenza della difesa Stasi riguarda l’impronta sull’intonaco del muro, grattato dalla seconda parete destra della scala nella villetta di via Pascoli e trattato con la ninidrina per isolare la palmare che la Procura di Pavia attribuisce al nuovo indagato. Intonaco che, nonostante settimane di ricerche, non è più stato stato trovato e probabilmente è andato esaurito nei test eseguiti all’epoca delle prime indagini dal Ris di Parma che effettuò sia il combur test per rilevare l’emoglobina, sia il più preciso OBTI (On-site Blood Testing Identification) per identificare il sangue umano. Il primo ha dato esito “dubbio”, il secondo “negativo”, escludendo la presenza di sangue.