Associazione Nazionale Volontari di Guerra Novara: ‘A Bezzecca per i Caduti d’Italia’

Domenica 20 luglio si è svolta la cerimonia per il 159° anniversario della battaglia risorgimentale di Bezzecca, che ha visto nel Comune trentino la partecipazione ufficiale dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra, rappresentata dalle Federazioni di Novara e Reggio

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Domenica 20 luglio si è svolta la cerimonia per il 159° anniversario della battaglia risorgimentale di Bezzecca, che ha visto nel Comune trentino la partecipazione ufficiale dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, rappresentata dalle Federazioni di Novara e Reggio Emilia.

Un significativo legame storico lega infatti Reggio Emilia, dove nacque il Tricolore il 7 gennaio 1797, e la Novara della battaglia della Bicocca del 23 marzo 1849 dove “rifulse l’idea indomita del Risorgimento italico” alle vicende storiche ricordate ed ai Patrioti celebrati.

Durante la Terza Guerra d’Indipendenza (anno 1866) il neonato Regno d’Italia, alleato della Prussia, attaccò l’Austria: in pianura con le truppe dell’esercito regolare, in montagna con le colonne di Volontari guidate da Giuseppe Garibaldi, il cui sforzo viene concentrato nella risalita della Valle del Chiese.

Mentre l’esercito regolare e la Marina subiscono delle sconfitte a Custoza e a Lissa, i Garibaldini respingono con un forte contrattacco il tentativo austriaco di aggiramento: perno degli scontri sarà proprio Bezzecca (in particolare il Colle Santo Stefano, oggi Sacrario Militare), che verrà occupata e riconquistata. Le perdite garibaldine furono altissime: 1500 tra morti, feriti e prigionieri. La ritirata austriaca e la sconfitta degli stessi a Sadowa contro i prussiani aprono la via dell’Alto Garda verso Trento.

I Garibaldini arrivano alle porte di Riva del Garda mentre una colonna regolare risale verso la Valsugana. Solo l’armistizio ed il successivo trattato imporranno la sospensione delle operazioni in Trentino e la ritirata: alla relativa intimazione Garibaldi rispose al Generale La Marmora con il laconico “Obbedisco!”.

Tra il 1915 ed il 1918 gli Italiani ripresero quella marcia interrotta a Bezzecca e la continuarono fino al Brennero, a Trieste, a Fiume, a Zara e sull’altra sponda dell’Adriatico.

A dimostrazione di questa continuità storica e ideale tra i Garibaldini del 1866 e gli Irredentisti del 1915, al Colle Santo Stefano è ricordato Federico Guella, nativo proprio di Bezzacca, Sottotenente di Fanteria caduto a Rovereto il 28 dicembre 1915 e decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il 4 novembre 1918, con la Vittoria della Grande Guerra, terminò appunto la marcia ideale di Garibaldi iniziata nel 1866 a Bezzecca.

Significative le presenze delle istituzioni, delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche (Alpini, Bersaglieri, Fanti, Finanzieri e Combattenti Reduci), del Presidente della Fondazione Giuseppe Garibaldi nonché pronipote dell’Eroe Dott. Franco Garibaldi Hibbert e della Fanfara Alpina di Pieve di Bono che ha accompagnato la cerimonia con significativi momenti musicali (tra i quali l’Inno Nazionale e La Canzone del Piave).

Gli ideali che spinsero i Volontari Italiani a combattere allora per la sola passione “dell’unità e dell’indipendenza della Patria” non hanno perduto oggi la loro attualità e costituiscono un prezioso testimone ideale da tramandare alle future generazioni.

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