La sindaca Sonia Belloli, preoccupata per l’improvvisa decisione dei vertici della ZAF di chiudere e licenziare i circa 50 dipendenti, ha chiesto al Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia la disponibilità a convocare un tavolo di confronto.
Tavolo al quale dovrebbero partecipare i rappresentanti della storica azienda conosciuta in tutto il mondo per la progettazione e la realizzazione di scaffalature, insieme all’amministrazione comunale, la direzione lavoro di Città Metropolitana e le organizzazioni sindacali.
«Appena appresa la notizia – spiega la sindaca Sonia Belloli – ho chiesto a due miei assessori, Giacomo Serra e Giovanni Navicello, di ascoltare le organizzazioni sindacali per avere tutti i dettagli della situazione. Sentita la direzione lavoro di Città Metropolitana, ho ritenuto importante che il Prefetto di Milano fosse investito della problematica e valutasse l’istituzione di un tavolo di confronto. La ZAF è una realtà storica del nostro territorio e quando li ho sentiti si sono subito resi disponibili a partecipare a incontri che possano chiarire meglio la situazione che si è venuta a creare. Li si faranno dopo quello programmato per domani al Mise anche con la struttura presidio crisi di Regione Lombardia».
La ZAF è un’azienda aperta a Zibido San Giacomo fin dagli anni Cinquanta e sviluppa sistemi espositivi. Ha lo stabilimento nella frazione Badile, al numero 9 della Statale 35 dei Giovi, e un magazzino nel quartiere Rinascita. I suoi prodotti, secondo quanto emerge dal sito web, sono presenti in oltre trenta Paesi fra cui Francia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia, Emirati Arabi e Libano. Opera nei settori food & beverage, sport & fashion, personal care, hobbies & work, electronics, home & garden, entertainment, espositori & corner.
«La nostra preoccupazione – prosegue la sindaca Sonia Belloli – è che attualmente i dipendenti sono stati lasciati senza alcuna prospettiva per il futuro. In un periodo economico particolarmente incerto per una serie di fattori straordinari che incidono sull’andamento del mercato manifatturiero, diventa fondamentale per le istituzioni pubbliche mettere in campo tutti gli strumenti possibili al fine di tutelare donne e uomini lavoratori, ma anche le loro famiglie. Da parte nostra siamo pronti a concordare azioni mirate, anche promuovendo accordi territoriali, per salvaguardare i livelli occupazionali oggi a rischio».