Un cittadino cinese di 33 anni è stato arrestato lo scorso 3 luglio all’aeroporto di Milano Malpensa, dove era appena sbarcato da un volo internazionale, in esecuzione di un mandato di arresto emesso dalle autorità statunitensi. L’uomo è sospettato di far parte di un’organizzazione di hacker al servizio della Repubblica Popolare Cinese, ritenuta responsabile di operazioni di cyberspionaggio su larga scala, tra cui l’infiltrazione di sistemi informatici legati allo sviluppo dei vaccini anti-Covid.
Secondo quanto reso noto, l’indagato avrebbe svolto un ruolo attivo in attacchi cibernetici mirati a ottenere informazioni riservate su ricerche farmaceutiche condotte da aziende e istituzioni occidentali durante la pandemia. Gli Stati Uniti avevano già spiccato un mandato d’arresto internazionale nei suoi confronti, che è stato eseguito non appena l’uomo ha messo piede in Italia.
Il giorno successivo, il 4 luglio, i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta delle autorità americane. Il 33enne è ora detenuto presso il carcere di Busto Arsizio, in attesa dell’eventuale procedura di estradizione.
Le indagini sono in corso in stretta collaborazione tra le autorità italiane e statunitensi.