Dopo alcune prese di posizione sui social da parte di esponenti politici locali, la maggioranza di centrodestra è tornata a esprimersi con fermezza sul tema della realizzazione di una moschea in città. In una nota diffusa nelle ultime ore, i rappresentanti della coalizione guidata dall’attuale amministrazione chiariscono la propria contrarietà, definendola “netta, motivata e ribadita più volte, anche in campagna elettorale”.
«Siamo contrari all’esistenza di una moschea a Castano Primo – si legge nel documento – per ragioni che abbiamo spiegato in molte occasioni: dalla difficoltà oggettiva di controllo del fenomeno, al rischio di svalutazione immobiliare per le aree interessate, fino all’impatto sociale in un Comune che registra già una significativa presenza migratoria». La nota prosegue sottolineando come, secondo la maggioranza, sarebbe più logico che simili strutture religiose vengano realizzate nei grandi centri urbani, dotati di strumenti e risorse adeguate.
Nel mirino della maggioranza finiscono anche le opposizioni: «C’è chi ha sempre sostenuto il piano delle attrezzature religiose – affermano – e chi invece, pur favorevole, oggi preferisce il silenzio per motivi di convenienza politica». Il riferimento è soprattutto all’ex sindaco Pignatiello, accusato apertamente di aver sostenuto, in passato, l’individuazione dell’ex palestra N-Joy come possibile sede di un luogo di culto, e di aver avviato interlocuzioni per facilitare l’acquisto di un capannone da parte degli attuali gestori del centro culturale.
La nota ricostruisce anche il percorso amministrativo degli ultimi anni, sottolineando che la variante al PGT avviata nel 2021 non avrebbe mai coinvolto le parti sociali, né previsto momenti di confronto pubblico, a differenza di quanto sta facendo l’attuale Giunta: «In un solo anno – rivendicano – abbiamo convocato commissioni, consulta e incontri, e dopo l’estate saremo pronti con una nuova variante chiara e trasparente».
Quanto al centro culturale in fase di inaugurazione, l’Amministrazione precisa che non potrà essere adibito a funzioni religiose: «Non ci sarà una moschea, né una mini-moschea. Qualsiasi apertura religiosa dovrà passare da atti formali e trasparenti decisi dall’Amministrazione, nel pieno rispetto delle regole».
Infine, il messaggio si conclude con un appello ai cittadini: «Diffidate dai politicanti che oggi si dicono distratti. Chiedete loro cosa pensano davvero della moschea. Noi continueremo a vigilare con la massima attenzione».