Faccia da Gravellona Lomellina e la giustizia mediatica a due velocità

Il fatto tranne sul locale e qualche social non sembra interessare a nessuno. Ma soprattutto non interessa neppure a chi dovrebbe interessare? La sorte di questa donna ancora giovane dalla vita rovinata

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, molti personaggi sono in cerca d’autore. Pure i cadaveri e i feriti. Molto fatti vengono analizzati e purgati dalla cronaca. Escono dal fatto giudiziario e arrivano ad essere un cult. Saranno fatte serie TV che rendono di più del cinema.

I personaggi diventano famosi e arrivano tutti. Non esiste una TV, sito, giornale e altro mezzo di diffusione che non parli dell’omicidio di Garlasco. Pure le persone sono coinvolte e molte iniziano a stare in pellegrinaggio macabro sul pezzo. Certo; qualcuno inizia a dare segni di cedimento ma il caso è sempre in prima.

Gravellona Lomellina sempre la stessa provincia: pure i km sono pochi. Un uomo in stato di ebrezza o forse peggio dopo avere fatto il matto al bar. Prende la macchina e sfonda la vetrata del bar.
Fortunatamente!!! Nessun morto ma purtroppo una ferita gravissima.

Una donna vedrà cambiare radicalmente la propria vita. Un gesto di un folle, un delinquente in una giornata come tutte le altre. Non potrà fare più le cose semplici che facciamo tutti i giorni.

Il fatto tranne sul locale e qualche social non sembra interessare a nessuno. Ma soprattutto non interessa neppure a chi dovrebbe interessare? La sorte di questa donna ancora giovane dalla vita rovinata.

La gente voleva farsi giustizia sommaria? Beh, da tutti i filmati visti c’era solo una gran rabbia.
La voglia di gridare le disparità di trattamento e giudizio. Due ragazzi in passato scappando dalla Polizia su una moto da 15 Mila euro finirono contro un muro. Purtroppo, uno dei due perse la vita; trasmissioni, fiumi di post e manifestazioni. Questa donna non avrà nulla di tutto questo
Non avrà il ritorno mediatico di “Garlasco” Nessuna manifestazione come il ragazzo morto dopo l’inseguimento con i Carabinieri.

Ma soprattutto non avrà la pietà e l’empatia di una vita che per metà gli è stata portata via. Nelle piccole cose si vede la differenza e nelle piccole cose la gente vede la sua libertà e condizione effettiva. Nessuno parlerà di Gravellona Lomellina. Nessuno farà un articolo, post o discorso per una vita che voleva solo vivere normale.

Quanto non si trattano tutti egualmente il sangue va nella testa della febbre della gente. Forse molti sono convinti che è un’acqua facile da domare…con le porte del legale. Ma quando non siamo tutti uguali il malumore del male risale. Fino a fare annegare il vivere normale.

Non chiedere mai perché siamo tutti uguali. Non chiedere mai perché non ti sembra vero.
Io ho più paura degli schiavi che sono convinti di essere liberi…pure importanti”.

Massimo Moletti

(nella foto il luogo dell’incidente)

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