Vittuone: i gestori dei distributori di benzina vogliono più sicurezza e scrivono al Ministro dell’Interno

Ricordato il brigadiere assassinato da un criminale che stava inseguendo proprio dopo una rapina.

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Sono i più vulnerabili. Quelli maggiormente esposti a rischi di rapina. Sono i gestori dei distributori di carburante. Fortunatamente nel magentino non si sono registrati episodi violenti negli ultimi tempi, ma tentativi di effrazione delle pompe di benzina da parte di malintenzionati ci sono stati. Come quello recente sulla strada statale 11 tra Vittuone e Corbetta. Giovanni Petrocelli svolge questo servizio da anni in via Milano a Vittuone ed è dirigente sindacale nazionale della Figisc, la federazione italiana gestori impianti stradali carburanti. Figisc e Anisa Confcommercio hanno lanciato insieme una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza nelle stazioni di servizio. E hanno scritto al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Considerato il ruolo strategico e di pubblica utilità – scrivono – rivestito dalla rete distributiva carburanti per la mobilità e il funzionamento del paese, riteniamo urgente valutare misure concrete e coordinate di prevenzione per rafforzare la tutela dei presidi di distribuzione”.

Ma cos’è necessario fare, in concreto, per prevenire il ripetersi di furti o altri episodi criminosi? Paolo Uniti, segretario nazionale della Figisc ConfCommercio, non ha dubbi. “Dobbiamo favorire l’abbattimento dei contanti – spiega – utilizzare, nella totalità delle situazioni, i pos senza gravare dal punto di vista economico. No alle commissioni che non invogliano certo a questa pratica”. E poi copiare da quanto è stato fatto per le banche dove le rapine si sono quasi azzerate. “E’ fondamentale puntare alla messa in rete dei distributori di benzina con le forze di polizia – conclude – Serve il classico tasto d’allarme che, in caso di pericolo, fa partire l’alert alle forze dell’ordine. Noi lanciamo un grido d’allarme, i casi sono tantissimi”. Figisc e Ania sostengono che serve immediatamente un tavolo al Ministero dell’Interno e ricordano la tragedia appena avvenuta per la morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso da un criminale che stava inseguendo dopo una rapina proprio presso un impianto di distribuzione carburanti.

“Questo tragico evento conferma – spiegano – quanto denunciamo da tempo: le stazioni di servizio carburanti sono diventate bersagli ricorrenti della criminalità, luoghi dove troppo spesso si consumano violenze, aggressioni e rapine. E’ inaccettabile che in un settore strategico, come quello della distribuzione carburanti, si continui a lavorare in condizioni di rischio. Per questo rilanciamo con forza la richiesta di un tavolo permanente presso il Ministero dell’Interno, con la partecipazione delle associazioni di categoria, delle forze dell’ordine e dei rappresentanti istituzionali, affinché le stazioni di servizio diventino veramente isole sicure per chi lavora e per tutti i cittadini”.

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