Si è chiusa la conferenza dei servizi relativa alla vendita da parte del Comune di Milano dello stadio di San Siro e delle aree limitrofe a Inter e Milan, per la realizzazione del nuovo impianto.
Il documento, con i pareri dei diversi enti che hanno partecipato, è stato pubblicato sul sito del Comune. Ora partirà la trattativa tra i club e l’amministrazione per la cessione di impianto e aree.
La Soprintendenza in particolare raccomanda ai progettisti “di tenere in considerazione i vincoli presenti nell’area nel suo complesso, in particolare quelli relativi a edifici storici e aree tutelate limitrofe”. Vista la vicinanza a beni storici, come le scuderie che si trovano vicino al Meazza il suggerimento è quello “di evitare volumi edilizi che possano compromettere la visuale pubblica; in particolate si chiede di riposizionare l’hotel evitando lo spazio antistante le scuderie De Montel oggetto di recente ristrutturazione”.
Inter e Milan abbatteranno quasi completamento San Siro, di cui rimarranno solo pochi elementi, per questo la soprintendenza chiede “di richiamare la memoria dei torrioni degli anni ’90: l’idea è di rievocarli nel disegno circostante magari utilizzando giochi di luce e proiezioni durante eventi speciali, per citare la presenza visiva degli imponenti torrioni che hanno contraddistinto l’immagine dello stadio per circa 35 anni”. Nel suo parere la Soprintendenza chiarisce anche la questione del vincolo sul secondo anello al compimento dei 70 anni.
“Le analisi effettuate per determinare la data esatta da considerare per il compimento dei 70 anni dell’impianto – si legge -, rispetto alle comunicazioni di fine lavori, collaudi ed effettivo utilizzo della struttura, hanno portato a considerare quale data il 10 novembre 1955”. Quindi il vincolo scatterà a novembre 2025 e non è partito a inizio anno come ritiene il Comitato Sì Meazza, secondo cui quindi lo stadio sarebbe già inalienabile da parte del Comune.