Telefonini rinvenuti nel carcere di Bollate

"Sono stati rinvenuti due telefoni cellulari e due banconote da 50 euro ad un detenuto ristretto al VII Reparto, protetti"

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Ennesima denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del vicesegretario regionale per la Lombardia Matteo Savino: “Sono stati rinvenuti due telefoni cellulari e due banconote da 50 euro ad un detenuto ristretto al VII Reparto, protetti”.

“Il ritrovamento”, prosegue il sindacalista, “conferma ancora una volta la gravità del fenomeno legato all’introduzione illecita di dispositivi elettronici nelle carceri italiane, spesso utilizzati per eludere i controlli penitenziari e comunicare con l’esterno, anche per fini illeciti”. Si tratta di “una situazione già critica, che rischia di diventare ancor più complessa con l’annunciata introduzione degli incontri intimi in carcere, prevista in spazi non ancora idonei e senza un chiaro protocollo sanitario e di sicurezza”, denuncia.

Il SAPPe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha più volte denunciato come simili episodi siano ormai quotidiani, e come la sola professionalità del personale non sia più sufficiente a contrastare in modo strutturale un fenomeno che richiede interventi tecnologici urgenti, bonifiche ambientali regolari e un adeguato potenziamento dell’organico.

“Un plauso va a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che con abnegazione e grande professionalità, è riuscito, ancora una volta, ad esaltare la presenza dello Stato in istituto”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il quale si augura “che almeno questa volta il minuzioso lavoro della Polizia Penitenziaria possa essere rispettato e valorizzato come merita, applicando nei confronti del detenuto possessore del dispositivo telefonico i dovuti e necessari provvedimenti conseguenziali”.

Sollecita urgenti e rapidi interventi a favore del personale in servizio nella Casa di reclusione di Bollare, ricordando che “nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, nelle carceri italiane, circa 5.000 telefonini (4.931, per la precisione). Servono fatti concreti: non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio”, conclude il leader nazionale del SAPPE.

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