Abusi sessuali su pazienti: condannato un medico del Varesotto

Disposti anche i risarcimenti

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Diceva di doverle visitare per febbre o dolori articolari e con la scusa le palpeggiava e abusava di loro. Ora un medico 42enne della provincia di Varese è stato condannato a 10 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata e falso su giovani pazienti fra i 20 e i 40 anni. È la pena inflitta dal gup di Milano, Luigi Iannelli, al termine del processo con rito abbreviato.

Accolta la richiesta del pubblico ministero di Milano Alessia Menegazzo che, inizialmente assieme alla Procura di Lodi, ha coordinato le indagini di polizia di Stato e carabinieri di San Giuliano e San Donato Milanese che hanno portato al primo arresto nel novembre 2023 per 4 casi e a una seconda ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari quando altre donne si sono fatte avanti.La guardia medica, che esercitava negli ambulatori di San Giuliano Milanese, San Donato e Milano, aveva sostenuto nella sua difesa di aver messo in pratica solo ed esclusivamente manovre per diagnosticare patologie segnalate dalle pazienti o ipotizzate da lui stesso ma, secondo l’accusa, in 3 casi avrebbe persino redatto referti falsi per giustificare le modalità della visita. Nel 2021, coinvolto in un’altra inchiesta-fotocopia, era stato assolto per un caso identico proprio producendo il referto medico.

Ora il gup ne ha accertato la falsità condannandolo anche a risarcire le sue vittime con cifre fra 20 e i 30mila euro. Dieci le parti civili costituite difese, fra i vari legali, dall’avvocato Andrea Prudenzano: 9 ragazze più ATS Milano. A due di loro è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva. Il gup ha inflitto al medico di guardia anche le pene accessorie della interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla curatela, alla tutela e all’amministrazione di sostegno, interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e 2 anni di sospensione dalla professione. Le indagini sono partite dal racconto riferito da una paziente a un’associazione antiviolenza di Milano che ha consigliato di rivolgersi alle forze dell’ordine sporgendo denuncia. La prima di una mezza dozzina di querele che hanno smascherato il 42enne.

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