Salute. Nasce ‘Struttura Sanitaria Sicura’, contro le infezioni correlate all’assistenza

Nella Giornata per l'Igiene delle Mani, Rezza e Andreoni, membri del Comitato Scientifico di Nomos, lanciano la prima certificazione su standard OMS

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In occasione della Giornata Mondiale per l’Igiene delle Mani, viene lanciata ufficialmente la Certificazione “Struttura Sanitaria Sicura”, il primo standard che attesta l’adozione delle migliori pratiche internazionali nella prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e nella lotta all’antibiotico-resistenza, basato sul framework IPCAF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Promossa dal Comitato Scientifico Nomos, che annovera tra i suoi membri il Prof. Giovanni Rezza e il Prof. Massimo Andreoni, la certificazione nasce per dare una risposta concreta a uno dei più gravi problemi sanitari globali.

Un problema globale e nazionale ancora sottovalutato

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano un’emergenza silenziosa. Secondo i dati più recenti, ogni anno in Europa si verificano circa 4,5 milioni di casi di ICA, di cui oltre 500.000 in Italia. Le conseguenze sono drammatiche: 90.000 decessi l’anno in Europa sono attribuibili a infezioni acquisite in ospedale.

A questa emergenza si aggiunge quella dell’antibiotico-resistenza, con l’Italia tra i paesi europei a più alta incidenza: oltre 11.000 decessi l’anno sono causati da infezioni resistenti ai trattamenti disponibili, un dato tra i peggiori del continente.

Il problema, pur non essendo completamente eliminabile, può essere affrontato efficacemente migliorando le pratiche di prevenzione e controllo.

Il valore del protocollo OMS IPCAF

Il framework IPCAF (Infection Prevention and Control Assessment Framework) dell’OMS rappresenta il riferimento internazionale per implementare un sistema efficace di prevenzione.

Il protocollo si sviluppa su otto aree tematiche fondamentali, che permettono di costruire un approccio sistemico e misurabile:

1. Programma di prevenzione e controllo delle infezioni

2. Linee guida basate su evidenze scientifiche

3. Formazione e aggiornamento continuo del personale

4. Sorveglianza epidemiologica delle infezioni

5. Le azioni per il miglioramento continuo

6. Il monitoraggio e le attività di verifica

7. La disponibilità e qualità del personale impegnato

8. Le risorse e le procedure sanitarie e ambientali

Attraverso l’applicazione rigorosa di questi otto pilastri, le strutture sanitarie possono ridurre significativamente l’incidenza delle ICA e limitare la diffusione dell’antibiotico-resistenza.

Un risparmio economico e un vantaggio reputazionale

Il valore della Certificazione “Struttura Sanitaria Sicura” è anche economico:

Ogni infezione correlata all’assistenza genera costi aggiuntivi stimati tra i 13.000 e i 40.000 euro per trattamento prolungato, isolamento, terapia antibiotica avanzata.
I risarcimenti riconosciuti ai pazienti danneggiati possono superare i 250.000 euro per ogni singolo caso.

Oltre ai benefici economici, la certificazione diventa un segnale forte verso i pazienti e le loro famiglie: rafforza la fiducia nella struttura sanitaria, migliora la reputazione e costituisce un vantaggio competitivo concreto sia nel sistema sanitario pubblico sia in quello accreditato.

Con la Certificazione “Struttura Sanitaria Sicura”, la sanità italiana può finalmente compiere un passo avanti decisivo verso una cultura della sicurezza, della prevenzione e della qualità dell’assistenza.

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