Prima regione in Italia per numero di vittime: 3 su dieci sono straniere. La Lombardia è in zona gialla con un’incidenza di mortalità al di sotto della media nazionale. Le province più pericolose in zona rossa sono Lecco, Cremona, Bergamo e Monza Brianza. In zona gialla troviamo Brescia, tutte le altre si trovano in zona bianca.
IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI GENNAIO 2025
“Nel primo mese del 2025 le vittime sul lavoro in Lombardia sono state 10. Tre delle quali straniere. Con una media drammatica di oltre 2 decessi a settimana. Ancora una volta la regione si trova in cima alla graduatoria nazionale per numero di vittime totali in occasione di lavoro. Tuttavia, considerando l’incidenza di mortalità nei luoghi di lavoro, ossia il rapporto tra infortuni mortali e popolazione lavorativa, si trova in zona gialla, ovvero in quell’area della mappatura del rischio che mostra parametri al di sotto, anche se di poco, rispetto alla media nazionale.” – osserva Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering che ha elaborato i dati. – “In Lombardia a gennaio si sono verificati 1,8 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è 2. Ma, come avvenuto nel 2024, questo dato positivo regionale non viene riscontrato in tutte le province. Ben quattro province, infatti, sono in zona rossa: Lecco, Cremona, Bergamo e Monza Brianza con un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale. Addirittura, Lecco e Cremona hanno un indice più che triplo, con 6,9 e 6,5 infortuni mortali ogni milione di occupati”.
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA A GENNAIO 2025: I DATI IN DETTAGLIO
Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. A fine gennaio 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (1,8 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 2,0.
Per quanto riguarda le incidenze, però, in regione si scopre che ben 4 province lombarde sono in zona rossa: Lecco (6,9), Cremona (6,5), Bergamo (4,1) e Monza Brianza (2,5). Segue, in zona gialla, Brescia (1,8). Mentre tutte le altre province per ora si trovano in zona bianca.
Sono 10 i decessi a fine gennaio 2025 (contro i 12 di fine gennaio del 2024): 8 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in più dello scorso anno) e 2 quelli in itinere (4 in meno del 2024). La regione è sempre tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano e in provincia di Bergamo (3). Seguono: Brescia, Cremona, Lecco e Monza Brianza (1).
Bergamo e Milano sono insieme in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 2 vittime. Seguono: Brescia, Cremona, Lecco e Monza Brianza.
A fine di gennaio 2025 le denunce di infortunio totali sono diminuite di poco rispetto alla fine di gennaio del 2024: erano 8.190 e ora sono 8.125.
Le Attività Manifatturiere, alla fine del primo mese del nuovo anno, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (773). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (361), Sanità (336), Commercio (318) e Costruzioni (266).
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (2.807), seguita da: Brescia (1.084), Bergamo (902), Varese (686), Monza Brianza (562), Como (390), Mantova (388), Pavia (349), Cremona (336), Lecco (244), Lodi (198) e Sondrio (179).
Sono 3.175 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (2.534 in occasione di lavoro) e 4.950 quelle degli uomini (4.327 in occasione di lavoro). Mentre sono tutti maschi i lavoratori deceduti nel mese di gennaio.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 1.964 su 8.125 (circa 1 su 4). E sono 1.637 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro. Infine, sono 3 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 10 (1 su 3). Due hanno perso la vita in occasione di lavoro e uno in itinere.
L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
(IN EVIDENZA LA FOTO DEL PRESIDENTE MAURO ROSSATO)