Notte di tensione al Corvetto, quartiere periferico di Milano, dove un centinaio di giovani hanno protestato, come ieri nel quartiere e il giorno prima in un’arteria stradale vicina, per la morte di Ramy Elgaml deceduto in un incidente stradale nella notte fra sabato e domenica in scooter durante un inseguimento dei carabinieri. Dalle 22.30 ci sono stati roghi, vandalismi e lanci di bottiglie e petardi verso la Polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento e lacrimogeni. Un arresto.
“La notte scorsa via Omero a Milano si è trasformata in un campo di battaglia: una folla violenta, con il pretesto di protestare per la morte di un pregiudicato durante un inseguimento, ha dato il via a una guerriglia urbana in pieno stile banlieue. Cassonetti incendiati, lanci di bottiglie, pietre e fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine.
Questi criminali non erano lì per chiedere giustizia, ma per lanciare un attacco aperto contro lo Stato. E solo grazie alla determinazione delle nostre squadre la situazione è stata riportata sotto controllo”. Lo dice Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.”Questo episodio – continua – è l’ennesimo segnale di allarme, perché ormai le periferie delle grandi città italiane rischiano di diventare enclave della criminalità organizzata dove le leggi dello Stato vengono sistematicamente sfidate. E non si parla più di disagio sociale, ma di territori controllati da criminali che si sentono intoccabili”.
“L’Autorità Giudiziaria non può permettersi esitazioni – continua Pianese – e la risposta deve essere chiara e inflessibile: pene esemplari per i responsabili. Chi incendia, devasta e aggredisce deve essere condannato senza sconti. Non deve più esserci spazio per l’impunità, niente tolleranza per chi trasforma le strade in teatri di guerra”, conclude