Marjuana, prima droga in Italia. A seguire cocaina

I dati della relazione annuale

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In Italia, la cocaina continua ad essere la sostanza maggiormente consumata dopo la marijuana. Le indagini antidroga con proiezione transnazionale, grazie al supporto dell’attività d’intelligence, si sono concluse con significativi sequestri di cocaina e con l’arresto di numerosi trafficanti. È quanto si legge nelle Relazione annuale Dcsa, Direzione centrale servizi antidroga 2024, su dati del 2023.L’analisi dei dati e delle informazioni, raccolte ed elaborate dalla DCSA, ha permesso di riscontrare che, nel 2023, le modalità di occultamento più utilizzate per questo stupefacente ripetono uno schema già conosciuto da tempo.Più precisamente, sulle “rotte marittime” corrono i flussi di maggiore intensità e la cosiddetta “contaminazione dei container” rappresenta la tecnica impiegata più frequentemente dai narcotrafficanti. A seconda dell’organizzazione logistica e con l’obiettivo di massimizzare il quantitativo di stupefacente recuperato nel porto di destinazione, le tecniche di occultamento sono diverse.

La cocaina viene nascosta nella merce legalmente commercializzata, contenuta all’interno dei container. L’utilizzo dei carichi legali quale nascondiglio è la modalità maggiormente utilizzata, anche nel 2023 e soprattutto per i traffici provenienti dall’Ecuador.Avvalersi dei container nell’ambito di spedizioni lecite, mediante il sistema “rip-on rip-off”, continua ad essere un’altra modalità di occultamento altrettanto gradita dai trafficanti. Collocare i borsoni pieni di cocaina a ridosso delle porte di apertura dei container, in modo da favorirne il recupero da parte di persone conniventi nei porti, consente ai narcotrafficanti di evitare spedizioni potenzialmente sospette, atteso che un container proveniente da un Paese produttore di cocaina è soggetto a maggiori controlli e ispezioni doganali.

La tecnica, per le particolari modalità, può prevedere il coinvolgimento di più membri dell’equipaggio qualora sia necessario lo scarico in punti prestabiliti, prossimi alla costa, al fine di garantire il recupero in mare da parte dei destinatari dei carichi.Pratiche del genere assumono la denominazione cosiddetta “drop off” e, sebbene in Italia in passato non fossero stati registrati casi analoghi, nel marzo 2023, al largo di Catania in acque internazionali, la Guardia di Finanza ha sequestrato quasi 2 tonnellate di cocaina, scaricate in mare per consentirne il successivo recupero da parte di imbarcazioni nazionali.

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