Odore nauseabondo ad intermittenza. Nella frazione magentina di Pontenuovo i residenti protestano per i continui miasmi che disturbano e creano disagi. I soggetti fragili, come Maria, soffrono a non finire. «Ho la gola irritata e gli occhi che lacrimano – commenta – non ne posso più». A dire il vero non c’è certezza sulla provenienza delle puzze degli ultimi giorni. E’ sempre Maria a dire che l’odore comincia ad avvertirsi lungo la Boffalora Malpensa, all’altezza di Marcallo con Casone e nel tratto finale verso Magenta. «Un paio di chilometri durante i quali trattengo il respiro – continua – ma l’altra sera lo stesso odore è arrivato anche a Pontenuovo».
Tra Marcallo e Boffalora è in corso irrigazione del mais, quindi non viene lasciato il concime. Difficile, quindi, dire con certezza da dove provengano quegli odori. Forse miasmi provenienti dal depuratore. Miasmi concentrati che, con il caldo, emanano odore fortissimo. Di certo la frazione di Pontenuovo sta soffrendo da tempo memorabile situazioni di difficoltà, a cominciare proprio dall’inquinamento lasciato dai mezzi in transito lungo la statale 11 e da quello acustico. «In questi giorni è impossibile anche lasciare la finestra aperta», aggiunge Giuseppe. A farne le spese sono le persone anziane e chi soffre di patologie, come Maria che è sotto terapia costante per una malattia cronica che la affligge da anni. «La nostra frazione è invivibile – afferma – al momento si parla di qualche progetto per sistemare il degrado e di una ipotetica variante, ancora sulla carta, che toglierebbe una parte del traffico dalla frazione per spostarlo su Boffalora. Non mi pare proprio che si stiano adottando soluzioni adeguate e intanto a farne le spese siamo noi cittadini».
I residenti della frazione vogliono certezze. «Ci piacerebbe – continua la donna – che nelle giornata con le puzze particolarmente forti ci sia una comunicazione ufficiale da parte delle autorità competenti che spieghi da dove provengano con certezza gli odori e se effettivamente si fanno i controlli per chiarire che non portano conseguenze alla salute, nemmeno per i soggetti fragili».