โVoi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amiciโฆ. Meditate che questo รจ stato: vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore, stando in casa (โฆ), coricandovi alzandovi (โฆ). O vi si sfaccia la casaโฆโ.
Nel componimento di Primo Levi – posto in esergo alla pubblicazione di โSe questo รจ un uomoโ -, il riferimento alla casa rimanda allโuniverso esistenziale e relazionale di ogni individuo. Nel testo citato, il lemma โcasaโ compare per ben tre volte, secondo solo al pronome personale โvoiโ e alla relativa particella โviโ. Una scelta grammaticale e lessicale che salda strutturalmente il luogo degli affetti e dellโappartenenza alla dimensione comunitaria e sociale dellโuomo. La โcasaโ intesa, dunque, come bene primario, identitario e costitutivo dei legami e delle relazioni vitali che intessono lโesistenza di ciascuno di noi.
La โcasa segretaโ, di cui Daniele e Giorgio Molho hanno dato commovente testimonianza agli studenti di terza media della nostra scuola, nellโincontro tenutosi martedรฌ 9 aprile, su iniziativa della docente di lettere, Alessandra Maltagliati, si presenterebbe pertanto โ dal punto di vista del linguaggio figurato – come โossimoroโ, nel suo essere segno di una tragica contraddizione storica, che fa di uno spazio fisico abitato, espressione di un bisogno sostanziale dellโuomo, un luogo occultato, provvisorio, invisibile, cosรฌ come tristemente โcercarono di diventare invisibili i suoi abitantiโ, ha affermato Giorgio Molho.
Ma la โcasa segretaโ, in cui trovรฒ rifugio per molti mesi il papร Dino insieme alla sua famiglia per sfuggire alla disumana โmacchina infernale delle persecuzioni razzialiโ – queste le parole di Daniele Molho -, assurge a simbolo di solidarietร fraterna e integra umanitร per la popolazione di Magenta, che ne vide e protesse la celata e fragile esistenza. La casa, โnegataโ dalla follia criminale nazista, nasce infatti come โcasa segretaโ dallโintelligenza del cuore e dalle umili mani di uomini di pace, e rinasce, attraverso una sofferta e – a lungo sottaciuta – narrazione, come casa โrivelataโ.
โQuesta storia famigliare, intima e traumatica, รจ ora patrimonio della memoria storica, personale e collettiva โ ha commentato il dirigente scolastico, prof. Davide Basano โ, antidoto contro la disumanitร e lโindifferenzaโ.
Come scrive Erminia DellโOro, autrice del libro โLa casa segretaโ, nella prefazione alla prima edizione: โLa Shoah non si puรฒ raccontare. Ogni riflessione su questa tragedia provoca un senso di frustrazione, di vergogna per il degrado a cui รจ giunto lโuomo nel compimento del male. Tuttavia, piccole luci hanno brillato nella notte piรน buia di quel secoloโ. Grazie a questa storia, e a coloro che ne danno oggi generosa testimonianza, ci รจ di conforto sapere che anche la nostra cittร ha conosciuto queste luci.
Infine un sentito ringraziamento alla giornalista Carlotta Morgana, che ha arricchito lโincontro con la toccante storia di Susanna Pardo, dalla cui straordinaria vicenda umana ha tratto una pregevole biografia.
Natalia Tunesi