Nella mattinata del 30 novembre, la Polizia di Stato di Busto Arsizio, viste le molteplici segnalazioni di furto in abitazione raccolte nelle ultime settimane, individuava due ragazze di giovanissima eta’ scendere da un treno appena giunto alla stazione cittadina, che si dirigevano verso il centro cittadino con un fare sospetto. Temendo che la presenza in citta’ delle due giovani fosse orientata alla commissione di analoghi reati, gli agenti dell’Ufficio Investigativo del Commissariato di P.S., monitoravano i movimenti delle due ragazze.
Queste iniziavano poi a girare per le vie cittadine fino a portarsi in via Gavinana dove venivano viste armeggiare sulla porta di ingresso di uno stabile accedendovi immediatamente. Gli agenti ne rimanevano all’esterno attendendone l’uscita che avveniva poco dopo. Immediatamente le giovani venivano fermate e controllate. Nell’occasione si constatava la giovanissima eta’ delle due le quali asserivano di avere rispettivamente solo 10 e 12 anni.
Le bambine, di etnia rom, negavano di essere entrate nello stabile e solo messe di fronte alla realta’, ammettevano d’aver forzato la porta di ingresso all’androne consegnando svariati cacciaviti e chiavi inglesi di varie dimensioni occultate da entrambe sulla loro persona.
Dopo essere state fermate, l’avvocato raggiungeva il Commissariato di P.S. di Busto Arsizio nel tardo pomeriggio asserendo di non sapere le generalita’ certe ne’ dei genitori ne’ delle minori ne’ dove le stesse, o i loro genitori, risiedano accettando comunque di prenderle in affidamento, previo assenso del Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica per i Minorenni. La dodicenne e la seconda minore di 10 anni, terminati gli atti, che rifiutavano di sottoscrivere, in serata lasciavano il Commissariato con l’avvocato; seguira’ la segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni relativa alla commissione del tentato furto in appartamento e la detenzione di oggetti atti allo scasso, reati per i quali entrambe le minorenni non potranno essere giudicate in quanto non imputabili vista la giovanissima eta’.