Rho, la follia: sette incappucciati seminano panico all’istituto Puecher

A seguito dell'accaduto, che ha generato spavento e preoccupazione negli studenti e nel personale della scuola, è stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine

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Almeno 7 giovani ieri mattina, durante l’intervallo delle lezioni, hanno fatto irruzione nell’istituto Puecher di Rho (Milano), col volto coperto da passamontagna o cappucci, tutti vestiti di nero, e hanno lanciato petardi mentre uno di loro ostentava una pistola, probabilmente giocattolo. L’episodio, raccontato da alcuni quotidiani milanesi, ha creato molta paura nell’istituto. I vandali hanno distrutto il laboratorio di Termica. Studenti e professori sono riusciti a girare video che saranno consegnati ai carabinieri perchè risalgano ai responsabili. Nelle chat di genitori e alunni sono girate anche voci incontrollate: “Stanno sparando a scuola”.

Il sito dell’Istituto ricostruisce così l’accaduto: “Durante lo svolgimento del primo intervallo, sette individui a volto coperto si sono introdotti nel cortile della sede Puecher sul lato di via Monfalcone, accendendo fumogeni, facendo scoppiare petardi e introducendosi in un’aula danneggiandone gli arredi e le dotazioni tecnologiche. Abbiamo ragione di pensare che possa trattarsi di studenti o ex studenti della scuola”. “A seguito dell’accaduto, che ha generato spavento e preoccupazione negli studenti e nel personale della scuola, è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine con le quali stiamo collaborando per ricostruire l’accaduto e individuare i responsabili – scrive ancora la scuola -.

Utilizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video girati dai docenti che erano in sorveglianza durante l’intervallo, provvederemo a segnalare con nome e cognome l’identità di tutti coloro che riusciremo a riconoscere al comando dei Carabinieri di Rho. Gli stessi soggetti, se verrà confermato che si tratti di studenti dell’Istituto, saranno allontanati da scuola a tutela del diritto allo studio di tutti i nostri iscritti”.

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