La Città delle Persone: Milano diventi città a 30 all’ora. Ma esattamente.. chi sarebbe La Città delle Persone?

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MILANO “Basta morti sulle strade di Milano”. E’ il grido lanciato dagli organizzatori del flashmob che ha invaso quattro diversi luoghi della città giovedì 21 settembre. “Abbiamo organizzato tutto in breve tempo. E siamo molto soddisfatti: c’è stata una grandissima partecipazione”, dice ad Adnkronos una delle organizzatrici della manifestazione, Ilaria Lenzi. Il successo dell’evento, in effetti, è stato certificato dai numeri: secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine, più di 2.000 persone hanno deciso di scendere in strada, nel tardo pomeriggio di giovedì, per chiedere maggiori tutele per chi nelle vie di Milano passeggia, corre o va in bicicletta. Quella che sta vivendo la città, negli ultimi tempi, è davvero un’emergenza stradale. Dall’inizio dell’anno, 20 persone hanno perso la vita lungo l’asfalto delle vie milanesi. Una vera strage, a cui i cittadini vogliono ribellarsi e dire basta.

E, per questo, in molti hanno deciso di riunirsi in un comitato, chiamato “La città delle persone”. Ilaria Lenzi ne fa parte. “Per fermare le morti in strada, dobbiamo cambiare il modello di mobilità. Abbiamo bisogno di una Milano che dia più spazio alle persone, che sia una città delle persone, appunto”. Il comitato avanza delle richieste a Palazzo Marino. E lo fa affinché il sangue sull’asfalto non continui a scorrere. “Vogliamo che Milano sia una città a 30. Imporre il limite a 30 km orari significa dare sicurezza a tutti gli utenti della strada, rendere la città più sicura, per tutti”. Seguire un modello, insomma, simile a quello già adottato a Bologna. “Chiediamo, poi, una Milano ciclabile”. Ma Ilaria specifica: non significa una città pensata per i ciclisti professionisti che con le bici corrono. “No, ma vogliamo una città in cui tutti siano sereni di passeggiare in bicicletta, dai bambini alla signora che usa le due ruote meccaniche per raggiungere il supermercato dove fa la spesa”.

Altre proposte arrivano per le strade scolastiche, dove gli alunni e i loro genitori siano più sereni nel poter camminare. E poi, ancora, si chiede nessuna tolleranza per il parcheggio selvaggio delle auto “che toglie spazio alle persone”. Il comitato è pronto a spolverare anche le domeniche a piedi, che molti milanesi hanno potuto conoscere nella stagione dell’austerity anni ’70. “Domani, col ‘no-parking day’, Milano rivivrà qualcosa di simile”. Le proposte de “La città delle persone” aspettano ora risposte “concrete e attuative”. Francamente, è la prima volta che sentiamo nominare questo gruppo che lancia una proposta potenzialmente radicale per la mobilità a Milano.

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