Campione d’Italia trascina l’economia: 24 milioni nel primo semestre

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I primi sei mesi del 2023 profumano di rinascita per il Casinò Campione d’Italia. Una rinascita auspicabile ma non prevedibile, considerando il fallimento e i vari momenti di crisi attraversati dalla casa di gioco affacciata sul lago di Lugano, unica exclave italiana di settore che dopo cinque anni di chiusura ha ripreso ad operare in seguito al concordato preventivo del Tribunale fallimentare di Como. Concordato che, peraltro, obbligherà nei prossimi anni ad espandere il personale del casinò.

Campione d’Italia resta così uno dei pochi casinó fisici che tiene a galla il settore tricolore delle sale terrestri, a confronto con la rapida ascesa di quello online. Comparto, quello a distanza, che continua a sfruttare un vantaggio unico che ne decreta il successo: la varietá di giochi disponibili e la disponibilità continua dei vari bonus offerti agli utenti, fruibili in sezioni diverse dei portali di iGaming come si evince dalla seguente recensione sul codice promozionale Goldbet. Senza dimenticare la disponibilità h24 di qualunque passatempo digitale che incentiva i clienti a trascorrere più tempo online senza l’onere di doversi recare fisicamente nella sala da gioco.

Nonostante tutto, però, Campione d’Italia resiste, trascina l’economia della Lombardia e quella del Canton Ticino. La sala da gioco fisico, che occupa la piccola porzione di territorio italiano in Svizzera, può festeggiare un traguardo record. Al 27 giugno sono 24 milioni e 240 mila euro i ricavi ottenuti dal casinò. Di questi, 16 milioni e 762 mila euro provengono dalle slot, 6 milioni e 8mila euro dai giochi al tavolo verde. Quasi un milione e mezzo dalle mance.

Semestre anomalo tra ricavi in aumento e ingressi in calo
A fronte degli oltre 20 milioni di ricavi, Campione d’Italia s’interroga sull’anomalia che accompagna i suoi numeri record. Il confronto è con lo stesso periodo del 2022. Perché se da un lato i ricavi sono aumentati, dall’altro c’è da registrare l’insolita diminuzione degli ingressi e degli incassi provenienti dal gioco. Il primo semestre 2023 si è rivelato più redditizio rispetto al semestre 2022, con il mese di marzo tra i più performanti: +47%.

I commissari giudiziali, Alessandro Danovi e Marco Minniti confermano il trend in crescita del casinò ma sottolineano l’insolita tendenza al ribasso di ingressi e incassi provenienti dal gioco, difformi da quanto previsto dal piano del concordato preventivo concesso dal Tribunale fallimentare di Como. La nota interna della relazione informativa redatta da Danovi e Minniti evidenzia un’anomalia da non sottovalutare, sebbene “il primo anno di gestione restituisce la convinzione che la casa da gioco possa essere gestita in equilibrio economico e finanziario, non solo consentendo una possibilità di soddisfazione dei propri creditori, ma permettendo di offrire lavoro ai dipendenti”. Senza dimenticare che, a proposito di personale, Campione d’Italia sarà obbligato ad assumere altri 100 dipendenti da affiancare agli attuali 173 entro il 2026.

La relazione di Danovi e Minniti che ha evidenziato l’anomalia ricavi/ingressi del primo semestre 2023 sostiene però che la liquidità attuale nelle casse sociali è pari a 23 milioni di euro, cifra che dovrebbe permettere nel corso del 2023 una ulteriore ripartizione dell’attivo in corso, anche con cifre maggiori rispetto agli 11 milioni di euro previsti dal piano del concordato preventivo. Un piano che comprende anche azioni finalizzate al rilancio delle attività della casa da gioco tra cui la ripresa della ristorazione interna, il ripristino del gioco online e l’affido a terzi dei tornei di poker oltre al rilancio del poker cash tramite personale interno. Azioni indispensabili per il pieno rilancio e per il conseguimento degli obiettivi previsti per il 2024. Senza dimenticare anche gli interventi sul piano strutturale della programmazione triennale 2023-26 che il comune di Campione porrà in essere con gli stessi fondi del casinò.

Numeri sorprendenti dopo il fallimento
I primi sei mesi del 2023 profumano di rinascita per il Casinò Campione d’Italia, ma non era scontato che la sala registrasse questi numeri dopo il fallimento e i vari momenti di crisi che hanno accompagnato la sala da gioco terrestre. Nato nel 1917 e dichiarato fallito nel 2018 dal Tribunale di Como, il casinò è stato graziato nel dicembre 2020 con la revoca da parte della Corte di Cassazione che ha spalancato le porte al concordato preventivo, assumendo nuovamente gran parte del personale. L’avvio in termini di ricavi è stato sorprendente fin dall’inizio.

La relazione sulla gestione, redatta dal consiglio di amministrazione del Casinò Campione d’Italia e contenuta nel Bilancio consuntivo 2022, è significativa. “L’anno 2022 vede di nuovo il Casinò di Campione presente (seppur solo per 11 mesi) nell’arena competitiva e registra globalmente una significativa crescita che riporta i ricavi a livelli compresi fra l’anno 2017 e l’anno 2018″. E aggiunge che “Il Casinò di Campione, con 40,5 milioni di euro, si è posizionato sin da subito con una onorevole quota di mercato del 16,2 percento (17,4 percento con numeri normalizzati a 12 mesi). Numeri realizzati nelle more di una serie di iniziative in fieri per portare ad ulteriori incrementi di volumi: nuova sala fumatori con ampliamento dell’offerta slot machines, tornei di poker competitivo e di poker cash, tavoli chemin de fer, gioco on line, ristorazione, eventi e galleria commerciale”.

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