Milano sempre più violenta, detenuto in fuga: in coma un giovane poliziotto della penitenziaria che lo piantonava

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E’ un giovane con 4 anni di servizio e piantonava il detenuto con un collega

MILANO È in coma farmacologico il poliziotto della polizia penitenziaria che, per inseguire un detenuto che stamattina è fuggito dalla finestra dell’ospedale San Paolo di Milano, è caduto nell’intercapedine a testa in giù ferendosi in modo gravissimo, riportando una frattura della colonna vertebrale e trauma cranico.
Lo rendono noto i sindacati. L’uomo – attualmente ricercato – aveva avuto una lite con un altro detenuto di San Vittore, quindi era stato trasferito per accertamenti dall’infermeria all’ospedale. “Il nostro collega – spiega Pompeo Bruno, vice coordinatore Fp Cgil Lombardia – è un giovane con 4 anni di servizio e piantonava il detenuto, ancora latitante, con un agente appena uscito dal corso. Siamo arrabbiati per questa vicenda che segna un’altra brutta pagina per i lavoratori e le lavoratrici del corpo di Polizia Penitenziaria, dobbiamo poter lavorare in sicurezza e invece la nostra vita è messa a rischio quotidianamente”.
Per il segretario Fp Cgil Milano Cesare Bottiroli si tratta di “un fatto gravissimo. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al lavoratore, alla sua famiglia, alle lavoratrici e ai lavoratori del carcere di San Vittore. Fino all’ultimo spereremo che il giovane agente possa farcela. Fino all’ultimo lotteremo per cambiare le condizioni di lavoro, di salute e sicurezza, di vivibilità delle persone nel sistema carcerario”. Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil per la polizia Penitenziaria, ricorda come “spesso le traduzioni e i piantonamenti dei detenuti negli ospedali vengono effettuati con personale di Polizia Penitenziaria ridotto rispetto a quanto previsto dai regolamenti” e “i medici e gli infermieri lavorano nelle carceri in condizioni difficilissime e anche loro sotto organico. Ci auguriamo che i medici che hanno in cura il nostro collega riescano a restituire al più presto il collega sano e salvo alla sua famiglia e alla nostra comunità lavorativa”.

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