“Per chiedere a Marelli di ritirare la decisione di chiusura della fabbrica di Crevalcore e per chiedere al Governo di convocare un tavolo di confronto, si proclama la mobilitazione permanente a Crevalcore e otto ore di sciopero in tutto il gruppo per venerdì 22 settembre”. Così Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr in una nota, che comunica che “Marelli annuncia chiusura della fabbrica di componenti per motori di Crevalcore”, in Emilia Romagna.
Chiediamo a Marelli – aggiungono i sindacati nella nota -di rivedere la sua decisione e al Governo di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto. È da tempo difatti che chiediamo riconversioni per le fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie, così come chiediamo di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l’industria di esportazione. È su queste priorità che si deve concentrare l’interesse del Ministero del Made in Italy e delle Imprese, trasformando le dichiarazioni di principio sull’automotive in atti concreti.
La scelta, contestano ancora i sindacati dei metalmeccanici, non prevede “alcun investimento per la transizione all’elettrico”. L’intenzione di Marelli, in ogni caso, è quella di chiudere all’inizio del prossimo anno. Per quanto riguarda gli altri stabilimenti italiani, invece, la situazione appare nel complesso stabile: come noto, Marelli è presente a Corbetta con un’unità produttiva tra le più importanti in Italia. Sul comparto Lighting non ci sono novità, così come sullo after market per cui non è stato raggiunto l’accordo di cessione.