‘AL TULE’ NELLA TURBIGO DEL NOVECENTO

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Abbiamo ricevuto un bellissimo ricordo da Maddalena Tapella che pubblichiamo per il ‘sentiment’ che rivela verso il nostro paese del genere di quello che Cesare Pavese descrisse con le seguenti parole: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”

“Buongiorno signor Leoni. Mi presento perché non ci conosciamo: sono Maddalena Tapella una dei tanti figli del ‘Tulè’, un negozio storico di Turbigo sito in piazza San Francesco all’angolo (tra le attuali Via Cotonificio e Via XXV aprile, ndr) .
Io sono nata proprio sopra al negozio dove ancora oggi quando mi capita di passarci vedo lo stesso balcone (nella foto è a destra, in alto, ndr).
Le racconto questo perché lo vedo interessato ai ricordi del mio amato paese, e mi piace aggiungere un pezzettino di storia. Mio padre Giovanni veniva da Gallarate e aveva dai turbighesi ereditato questo soprannome ‘Tulè’ dal vecchio negoziante che cedeva l’attività. Vicino a noi c’era il fruttivendolo Attilio e la moglie Marilena. Un ricordo speciale va verso la signora Rosetta (non ricordo il cognome) pellicciaia. Era disabile, viveva sola e noi tutti che abitavamo vicino le davamo una mano per le commissioni. Era dolcissima e amava la compagnia di noi piccoli bambini che le portavamo rispetto, gioia e compagnia. Bei tempi, bei ricordi di un vicinato di una volta. Non ho foto purtroppo da mandarle. Un saluto e la ringrazio se mi avrà dedicato un attimo del suo tempo”.

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