“Non vi è indicazione” che l’infezione da varianti di Sars-CoV-2 simili a Kraken (XBB.1.5)+F456L, una mutazione sotto la lente degli esperti, oppure da Pirola BA.2.86, “sia associata a una malattia più grave o a una riduzione dell’efficacia del vaccino Covid contro la malattia grave, rispetto alle varianti attualmente circolanti. Le persone anziane e quelle con patologie preesistenti rimangono a maggior rischio di esiti gravi se infette”.
E’ quanto segnala l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), in un aggiornamento diffuso oggi. Un messaggio ribadito anche dalla direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon. “Attualmente – conferma – non ci sono prove che suggeriscano che l’infezione da una delle varianti emergenti sia associata a una malattia più grave o a una riduzione dell’efficacia del vaccino rispetto ad altre varianti attualmente circolanti. Tuttavia, le persone più anziane e quelle con patologie preesistenti rimangono a maggior rischio di malattie gravi se si infettano. Quindi i programmi di vaccinazione autunnale dovrebbero dare priorità alla protezione delle persone a rischio di malattie gravi, come quelle di età superiore ai 60 anni e altri gruppi vulnerabili”. Con l’inizio delle campagne di vaccinazione, aggiunge l’agenzia Ue per le malattie infettive, “i Paesi dovrebbero affrontare i fattori che in precedenza hanno ostacolato la diffusione del vaccino. Campagne di comunicazione efficaci che coinvolgono gli operatori sanitari e il pubblico sono fondamentali per sottolineare l’importanza dell’immunizzazione contro il Covid-19 per i gruppi ad alto rischio”. Un invito è anche a non far crollare la sorveglianza del virus.
“Nell’ultimo anno – evidenzia l’Ecdc – la completezza dei dati di sorveglianza epidemiologica e virologica del Covid nell’Ue/Spazio economico europeo è diminuita in modo significativo. L’emergere di BA.2.86 evidenzia l’importanza di mantenere la vigilanza rafforzando i sistemi. L’Ecdc”, che “continua a monitorare da vicino l’evolversi della situazione”, esorta i Paesi “a sequenziare e segnalare tutti i campioni positivi a Sars-CoV-2 per facilitare la valutazione delle varianti circolanti”.