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Abbiategrasso, clamoroso successo con Paolo Crepet: 750 persone ad ascoltarlo nonostante la pioggia

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ABBIATEGRASSO “Una grande serata per la rassegna Umane Connessioni con Paolo Crepet all’ Oratorio San Giovanni Bosco. Nonostante la pioggia e le temperature autunnali, 750 persone attente a cogliere le intuizioni educative di un uomo non scontato”.

Difficile trovare una sintesi migliore rispetto a quella che il consigliere comunale Michele Pusterla ha distillato dopo il clamoroso successo dell’incontro di ieri sera, mercoledì 24, con il celebre terapeuta e scrittore Paolo Crepet.

Momento culminante della rassegna Umane Connessioni, quella di ieri è senza dubbio una evidente vittoria per Beatrice Poggi ed il Comune di Abbiategrasso, che hanno centrato un risultato obiettivamente clamoroso.

“Alle cinque del pomeriggio di ieri abbiamo montato il palco per svolgere l’evento all’aperto, ma poi ha piovuto e siamo dovuti entrare nel salone. Molte persone però sono rimaste fuori con l’ombrello, ad ascoltare nonostante il tempo. E’ andato tutto ben al di là delle più rosee previsioni, anche se non atmosferiche..”, commenta soddisfatta il vicesindaco e assessore alla Cultura Beatrice Poggi.

“Mi viene davvero da dire che c’era folla incredibile: come detto il palco all’aperto non era disponibile, eppure sotto il porticato e nel salone molte persone sono ugualmente rimaste in assoluto silenzio, ad ascoltare. Nel suo libro Paolo Crepet parla di guerra e pandemia, di angoscia e di paura: eppure tutti noi dobbiamo ritrovare la speranza. Per tutti noi genitori, il concetto base suggerito ieri da Crepet è che dovremmo anticipare i desideri dei figli: voi NON dovete dar loro tutto, ci ha detto, bensì non riempiree ma togliere dalle loro vite.
Nel finale ha toccato le emozioni, esortanto i ragazzi a diventate loro stessi, che è cosa molto difficile: dovete conoscere i vostri desideri, ha detto. In ultima analisi devo dire che Umane Connessioni si è rivelata una scommessa vinta, quella sull’educazione: c’erano molti genitori, ma anche ragazzi e insegnanti e tante persone da fuori. Sono davvero molto soddisfatta della rassegna, adesso dobbiamo lavorare per consolidarla anche in futuro”, conclude il vicesindaco di Abbiategrasso.

LEZIONI DI SOGNI, ULTIMO LIBRO DI PAOLO CREPET
Siamo nel pieno di quella che papa Francesco ha definito una catastrofe educativa: molti adulti si sentono sperduti, impreparati, quasi impotenti di fronte alle nuove generazioni e i giovani si trovano senza punti di riferimento sicuri. In un mondo che cambia con rapidità, è più che mai necessario ripensare il difficile compito di educare. Ripercorrendo quanto scritto negli ultimi trent’anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, Paolo Crepet offre il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito «il metodo Crepet». Un lungo viaggio, che pone al centro il bisogno di ripensare la genitorialità, la scuola, il rapporto tra le generazioni, il futuro. Non possiamo ignorare che la necessità di un profondo cambiamento si scontri con resistenze, timori, egoismi difficili da vincere, freni che privano bambini e ragazzi del diritto di far nascere i propri sogni e di coltivarli, affidandosi alla capacità di sentire le proprie emozioni e di lasciarsi coinvolgere dalla passione per un progetto di vita. Serve dunque la forza di una voce critica, anche scomoda, che scuota da questo torpore educativo e aiuti a invertire la rotta. Le pagine di Lezioni di sogni vogliono essere dunque spunti, provocazioni, richiami, un’occasione per riflettere sul futuro delle giovani generazioni. Che cos’è il talento e come supportarlo? Come gestire il rapporto con la tecnologia e i social media? Come educare alla gentilezza, al rispetto, alla complessità? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui nessuno può sottrarsi, perché «i bambini ci guardano e imparano da noi bellezze e viltà». Paolo Crepet scrive perciò questo libro «come un portolano utile, per naviganti impauriti da vecchie e nuove tempeste, per chi voglia riafferrare il bandolo di una matassa troppo strategica perché sia lasciata all’ignavia degli indifferenti».

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