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Vandalismi a Magenta, Del Gobbo: “Ci vuole più rispetto, a rimproverare i teppisti si rischia sulla propria pelle”

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Bottiglie spaccate, cartacce lasciate in giro, panchine imbrattate. Accade a Magenta e succede in tutte le città. Quel che è cambiato, rispetto agli anni passati, sembra essere il rispetto verso coloro che tentano di educare chi non tiene in debita considerazione i beni pubblici. Lo stesso Sindaco di Magenta Luca Del Gobbo l’altra sera si è imbattuto in alcuni ragazzini che hanno mandato una bottiglietta di vetro in frantumi, spaccandola sull’asfalto di piazza Liberazione.

MAGENTA – Spesso la mattina si trovano cocci di vetro soprattutto in piazza Liberazione e piazza mercato. I responsabili sono spesso giovanissimi. “Li ho visti e li ho ripresi – ha commentato il Sindaco – dicendo loro che avrebbero dovuto ripulire quello che avevano fatto”. Parole che non sono piaciute al gruppetto. “Non hanno avuto reazioni violente – ha aggiunto il Sindaco – Però mi hanno guardato in modo strano quasi per dirmi di farmi gli affari miei e di certo le mie parole non le hanno digerite”. Vandali all’opera l’altro giorno anche per insozzare le panchine nuove appena sistemate con ulteriore danno e spreco di soldi per la collettività. “Serve educazione civica – aggiunge il primo cittadino – non è ammissibile che avvengano, in continuazione certi comportamenti. Nel rimproverare un ragazzino per i gesti che ha commesso si rischia addirittura di essere aggrediti”.
Il Sindaco di Magenta intende mantenere una linea di fermezza per delle situazioni che sembrano sfuggire di mano. E’ dell’altra sera a Inveruno, comune a pochi chilometri da Magenta, la storia di un 15enne che ha sferrato un pugno al volto della propria madre, rompendole il setto nasale per il semplice motivo che lo aveva ripreso dopo che era rimasto per ore attaccato al telefonino. Mamma che è stata portata in ambulanza al pronto soccorso. Gesti di inciviltà e offese lanciate gratuitamente che non riguardano soltanto i ragazzini. La situazione sembra ormai alla deriva completa anche sui social dove un utente, pochi giorni fa, ha postato una frase additando Magenta come città fascista perché erano state date alcune contravvenzioni in occasione di un funerale.

Utente convinto che sui social tutto fosse lecito e che non pensava certo che la sua frase avrebbe fatto partire delle indagini. “A tutto c’è un limite – sostiene il sindaco di Magenta – la Polizia locale sta completando gli accertamenti per risalire al funerale dove sarebbero state comminate le sanzioni. Pensiamo che anche prima di scrivere certe frasi su facebook, palesemente diffamatorie, sarebbe importante pensarci due volte”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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