― pubblicità ―

Dall'archivio:

Ex direttore di San Vittore ed ex rapinatore che oggi vive a Santo Stefano: a Rho per parlare di…’Guardie e ladri’

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Attraverso i libri, due punti di vista dell’istituzione carcere visti e narrati da un ex Direttore e un ex rapinatore. Il primo è Luigi Pagano, per 18 anni direttore di San Vittore, il secondo è Francesco Ghelardini che oggi vive a Santo Stefano Ticino, si è rifatto una vita dopo un passato da rapinatore e lavora, ormai da anni, prestando servizio in ambulanza. Pagano e Ghelardini si conoscono e il prossimo 25 maggio si incontreranno a Rho in un incontro dal titolo ‘Guardie e ladri’, conoscere senza pregiudizi.

SANTO STEFANO TICINO – Francesco ha raccontato nei libri la sua vita, con uno stile pungente e ironico allo stesso tempo. Nato in un quartiere malfamato di Milano il mito dei ragazzi nati a metà degli anni ‘60 era quello del crimine a tutti i costi. Francesco commise la prima rapina che aveva soltanto 14 anni e lo fece solo per il gusto di farlo. Per l’adrenalina. Da allora è stato un susseguirsi di episodi criminali, un dentro e fuori dal carcere, finché ha capito che quella era la strada sbagliata e si è rifatto una vita. Non è da tutti, ma lui ce l’ha fatta. L’incontro con Luigi Pagano, direttore della casa circondariale di San Vittore per 15 anni, si è rivelato fondamentale. Intanto ha in mante alcune idee che potrebbero avere un seguito.

“Il problema principale dei detenuti che accedono alle misure alternative è il lavoro – afferma Ghelardini – Mi piacerebbe che il prossimo corso per soccorritori venisse fatto nel carcere di Bollate con persone che dispongono di permessi premio e non hanno sbocchi per il futuro. Utilizzando questi permessi potrebbero frequentare il corso e, una volta scontata la loro pena ottenere un lavoro con la pubblica assistenza che ha organizzato il corso”. Ghelardini con il suo lavoro si è tolto anche qualche gratificazione, arrivando a superare recentemente il corso da istruttori. E’ impegnato parecchio per i trasporti secondari e per i servizi coordinati dalla sala operativa del 118. Ma è felice perché il passato non lo dimenticherà mai. Al punto da averlo raccontato pubblicamente. “Ho conosciuto Pagano, personaggio di grande livello e lungimirante nella riabilitazione dei detenuti – ricorda Ghelardini – Un vero luminare in questo settore e anche un amico”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi