MILANO ABBIATEGRASSO Nei giorni scorsi, dopo un incontro il 14 aprile tra inquirenti belgi e milanesi, da Bruxelles sono stati trasmessi degli atti ai magistrati milanesi che riguarderebbero fatti specifici su cui la Procura di Milano può indagare in autonomia, a prescindere dall’inchiesta già avviata in Belgio.
Da qui l’iscrizione anche di Bellini con l’ipotesi di riciclaggio. Il 9 maggio, tra l’altro, dopo numerosi rinvii, si aprirà un’altra udienza in Corte d’Appello a Milano per la decisione sulla consegna o meno al Belgio della professionista che fu arrestata su mandato d’arresto europeo il 17 gennaio, nel Milanese. Nel frattempo, su decisione dei giudici, è tornata in libertà, solo col divieto di espatrio. La Corte milanese aveva chiesto dettagli sulle finalità della consegna, per sapere, in partica, se si tratta di un mandato d’arresto solo per interrogare in Belgio la donna. Chiarimenti mai arrivati finora dalle autorità di Bruxelles. Bellini, secondo i magistrati belgi, avrebbe avuto “un ruolo importante nell’ambito del rimpatrio dei contanti” – ossia le presunte tangenti – “provenienti dal Qatar” assieme “a Silvia Panzeri”, figlia dell’ex eurodeputato. E sarebbe stata Bellini, su input di Panzeri (come ha dichiarato l’ex collaboratore Francesco Giorgi), a mettere in piedi “una struttura di società per garantire un flusso di denaro con apparenza legale.
L’iscrizione si aggiunge a quelle di Manfred Forte e Dario Vittoria Scola, i due soci della Equality Consultancy e presunti prestanome Luciano e Stefano Giorgi, rispettivamente padre e fratello dell’ex assistente parlamentare Francesco. Attraverso la societa’, costituita nel dicembre 2018 e chiusa nel 2021, sarebbero – secondo l’accusa – transitate le somme, circa 300mila euro, della presunta corruzione per favorire all’Europarlamento le posizioni Qatar e Marocco.