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Dall'archivio:

Milano, scalata sul Duomo per un selfie: archiviazione per due ragazzi

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MILANO Uno aveva scalato il Duomo fino a raggiungere la Madonnina scattandosi video e selfie; l’altro aveva ripreso il gesto dalla piazza con un secondo cellulare.
Il Gip di Milano, Guido Salvini, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti dei due ragazzi che la sera del 30 maggio 2022 si erano resi protagonisti dell’episodio di buildering (o meglio di night climbing essendosi verificata in ora pressoché notturna), e cioè la pratica che comporta arrampicarsi all’esterno di edifici o altre strutture artificiali urbane, spesso accompagnata dalla documentazione fotografica o video di quanto avvenuto. Nel provvedimento di archiviazione si legge che “il fascicolo era stato iscritto nei confronti dei 2 giovani per il reato di cui all’art. 658 c.p.., Procurato allarme presso l’Autorità, ma giustamente il Pubblico Ministero nella sua richiesta di archiviazione ha rilevato che tale contravvenzione non è configurabile.Infatti-si legge ancora nel decreto- tale fattispecie prevede che il responsabile susciti allarme presso le Autorità annunciando un disastro o un altro pericolo falso o inesistente e cioè in sostanza punisce chi diffonde falsi allarmi. Nel caso in esame invece è il comportamento in sé dei 2 giovani che ha suscitato, giustamente peraltro, l’allarme. Quanto avvenuto non si inserisce quindi in alcun modo nella previsione di cui all’art. 658 c.p.Non è ravvisabile-si sottolinea- neanche il reato di danneggiamento di cui all’art. 635 c. p. in quanto il Security Manager del Duomo ha comunicato, dopo una verifica, che la struttura non aveva subito danni.Neppure è applicabile quanto previsto dall’art. 633 Codice penale in tema di invasione di edifici pubblici o privati in quanto tale articolo comporta che l’agente instauri un potere di fatto sull’immobile al fine di goderne ed espropriando almeno parzialmente l’avente diritto dal godimento del bene, circostanze queste che certamente non si sono verificate nel caso in esame.Nemmeno si rinvengono-si legge ancora- ipotesi di reato applicabili o indicazioni utili nel Codice dei Beni culturali che si limita all’art. 170 a vietare genericamente l’uso di tali beni pregiudizievole per la loro conservazione ed integrità. Di conseguenza-conclude il Gip- in relazione a quanto avvenuto deve essere emesso decreto di archiviazione restando comunque chiara la sconsideratezza della condotta dei 2 giovani che ha suscitato timori e anche costretto le Forze dell’ordine a mobilitarsi”.I due cellulari sequestrati sono stati confiscati.

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