Una delle tante cose che ho fatto in questi anni è guardare le facce! Una innumerevole moltitudine di sguardi e occhi in un mio girovagare come un Diogene senza botte, ma con panino nello zaino. Una missione incontrare gente diversa dal paese dove i loro visi mi facevano diventare seguace del più efferato serial killer… (sic!).
La prima faccia che ho guardato è la mia per vedere se era da pubblicità o no.
Il destino non è stato cattivo e nel piccolo schermo mi sono visto assai. Nasce così la mia rubrica copiata da molti ma capita da pochi ..
Faccia d artista è stata una trasmissione per mettere in onda le vite di grandi e emergenti e sconosciuti personaggi dello spettacolo.. Prima del covid mia mamma amante della pizza peggio di chi è nato sotto il Vesuvio mi suggerì: ” fai trasmissione sulle pizzerie !!!”
Ma non dovevamo essere assaggi o pranzi da tavolata finale. Mia madre mi suggerì di fare veder la vita e le persone che orbitano dietro al piatto italiano più famoso del mondo è copiato come le mie idee.
Con l’amico e pizzaiolo di fiducia Francesco Grasso ho realizzato quella che in gergo si chiama puntata zero …
Poi la pandemia e i problemi vari ho accantonato quel progetto. Un obbiettivo che ha avuto la svolta grazie a Samuele Fois regista e montatore della città Sabauda …
Un giorno nel parlare del montaggio di Faccia d artista mi sfuggì il progetto dato per morto e lui mi ha detto portiamolo avanti…
Adesso a breve sarà pronta quella puntata fatta con cuore e tanto pomodoro per la felicità di mia madre.
Ricordo ancora il suo stupore davanti alla Calamari fumante. Piccole gioie di un alimento che fa tutti contenti.
Perché la pizza è la prima fidanzatina o uscita con amici per atteggiarsi ad adulti.
Le rimpatriate di classe o università o le cene per cuccare la bella collega…
Sono anche pasti solitari con le acciughe che scandiscono il nostro silenzio tutto rotto dalla battuta del cameriere o pizzaiolo. Il caldo fuoco del forno e il profumo di aglio e pomodoro coronato dal basilico fresco per farci sentire in uno spazio tra casa e realtà.
Con gli amici dove sognavamo il successo per fuggire via per quella mezz’ora o più e il vecchio diecimila lire sufficiente per una bibita e la Margherita fumante dai bordi bruciati e la paura di non avere a sufficienza denaro…
Le tovaglie pulite e i tovaglioli molto spesso di carta e la mozzarella calda e filante che si attaccava al nostro mento… Poi le pizzerie d asporto dove andavo a prende la per mia mamma con il forno ancora d accendere per che lei mangiava sempre presto e dove
incontravo persone nuove e amico perso nel tempo dei ricordi..
La consegna a casa era una dolce attesa dopo la telefonata perché il ritardo era visto da mia madre come una tragedia e affronto ma il suo sorriso tornava tondo all’ arrivo della pizza ancora bella calda e fumante zeppa di sugo e circondata da calamari.
Ne ha messi tanti o l’altra volta erano più o meno…ne vuoi un pezzo.. Io prendevo sempre la Margherita …e mia madre diceva: “Non c è su nulla!!! Ti basta ne vuoi un po!!!
Una pizza è un dolce evento oltre che un succulento alimento felice perché ci porta a momenti di condivisione.
Grazie al mio amico pizzaiolo Francesco voglio fare scoprire le persone dietro alle nostre felicità perché oggi è una istituzione ma anni fa c’era diffidenza e mal dicenza…
Ecco a breve vi mostrerò il mondo più intimo dell’universo globale pizza. Ormai è conosciuta in tutto il pianeta ma conoscete le vite e le facce dietro…
Sarà copiato anche questo ma cosa volete tanto onore viene guardato e come la pizza da tutti rifatta. Ma le emozioni e gioie della faccia di mia mamma all’ apertura del contenitore non possono essere pagate con l’oro di nessun gettone perché erano fatte con un sincero cuore.
A cura di Massimo Moletti