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+Qatargate/2, sacchi di denaro a casa di Eva Kaili del Partito Socialista Greco

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BRUXELLES – Sacchi di denaro sono stati trovati a casa di di Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, arrestata ieri, nell’ambito di un’indagine sui sospetti di corruzione del Qatar. Lo riporta Les Echo.
Il quotidiano L’Echo, inoltre, scrive che sarebbe stato arrestato anche il padre di Kaili, coltro anche lui in flagranza di reato. A prescindere dall’esito dell’inchiesta, per l’esponente socialista greca si rende concreta la possibilità che perda il seggio di vicepresidente. Secondo il regolamento interno dell’Eurocamera, la maggioranza dei 3/5 della Conferenza dei presidente, purché rappresenti tre gruppi politici diversi, può proporre alla Plenaria di far decadere il ruolo di vicepresidente, questore, presidente di commissione o presidente di un intergruppo a seguito di “seri episodi di cattiva condotta”. L’aula può ratificare tale decisione con la maggioranza dei due terzi dei votanti, fermo restando sia presente la maggioranza degli eurodeputati.

PSOE

Il Partito socialista greco (Pasok-Kinal) chiede che la vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, arrestata venerdì nell’inchiesta di corruzione che coinvolge il Qatar, rinunci al suo seggio al parlamento. “C’è pressione all’interno del partito affinché la signora Kaili rinunci al suo posto al Parlamento europeo”, ha detto all’Afp un membro del Partito socialista greco. “Per il momento, non vuole rinunciare al suo posto perché sa che questo significherebbe la revoca della sua immunità parlamentare”, ha dichiarato un altro parlamentare greco. Pasok-Kinal aveva già annunciato venerdì che Kaili era stata estromessa dal partito. Il leader del partito Nikos Androulakis ha detto di avere “tolleranza zero” verso episodi di asserita corruzione. L’ex presentatrice tv si era incontrata poco tempo fa in Qatar, prima dell’inizio dei Mondiali, con il ministro del Lavoro del Qatar, Ali Bin Samikh Al Marri. All’epoca, parlando a nome dell’Ue, aveva celebrato l’impegno del Qatar a “proseguire le riforme del lavoro”, secondo un tweet dell’ambasciatore dell’Unione Europea a Doha, Cristian Tudor. “La Coppa del Mondo in Qatar è la prova esempio concreto di come la diplomazia sportiva possa portare ad una trasformazione storica di un paese le cui riforme hanno ispirato il mondo arabo”, aveva inoltre affermato al Parlamento europeo 22 novembre. aggiungendo: “Il Qatar è un leader nei diritti dei lavoratori”.

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