RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ABBIATEGRASSO Sabato 12 novembre tutti i gruppi di minoranza hanno predisposto un gazebo in piazza Marconi, per incontrare i cittadini e parlare della sanità abbiatense che, ancora più che altrove, è carente di servizi.
Lo spunto lo ha dato la maggioranza, quando durante l’ultimo consiglio comunale di lunedì 7, ha ‘dimenticato’ di citare nelle linee programmatiche per i prossimi 5 anni, l’ospedale Cantù, nonostante il sindaco Nai avesse fatto dipendere CON CERTEZZA la sua ricandidatura dal ripotenziamento e soprattutto dalla riapertura notturna del Pronto Soccorso. In campagna elettorale ha sempre parlato di P.S mai di Punto di Primo Intervento che, come ha fatto notare la minoranza, offre un servizio ben diverso, infatti solo un P.S. garantisce un efficace intervento sanitario in situazioni di emergenza urgenza CON LA PRESENZA SEMPRE DI UN ANESTESISTA.
Difficile credere che Nai e la maggioranza non conoscano la differenza tra P.S. e P.P.I. , quando glielo è stato fatto notare, hanno risposto che si tratta solo di un primo passo verso il recupero dei servizi tolti. Risulta difficile crederlo se non si nomina più l’ospedale e se, in una recente intervista rilasciata a un quotidiano, il sindaco E EX ASS. MORATTI NELLA RISPOSTA DATA ALL’INTERPELLANZA REGIONALE DELLA MINORANZA parlaNO solo di valorizzare le ‘eccellenze’ e non del ritorno di tutti i servizi tolti compreso un Pronto Soccorso, CHE COME REQUISITI PER LEGGE UN OSPEDALE DEVE AVERE. Appare quindi perfettamente allineato alla volontà dei vertici dell’Asst ovest milanese , nominati dai politici regionali di maggioranza.
Le segnalazioni che il Comitato riceve da mesi, descrivono tempi lunghissimi di attesa al P.S. del Fornaroli di Magenta. Ad esempio una persona con ictus in corso è stata tenuta in P.S.per 3 giorni invece che in reparto. Per diversi altri, ore di attesa su una sedia prima di essere presi in carico, da mattina a tarda sera o notte, a causa del sovraffollamento. Per non parlare di prenotazioni ed esami non disponibili in nessuno dei 4 ospedali (di Abbiategrasso, Cuggiono, Magenta, Legnano) dell’Asst ovest milanese , che costringe a un turismo sanitario, come testimonia chi viene consigliato di cercare in altri ospedali , distanti e difficili da raggiungere . Segnalati anche casi di decessi che lasciano il dubbio terribile nei familiari che, con soccorsi più tempestivi, potevano forse essere evitati.
DA QUESTE DISPERATE TESTIMONIANZE SEMBRA EMERGERE UNA SORTA DI INTERRUZIONE DI SERVIZI PUBBLICI PRIMARI NON CERTO IN LINEA CON I DIRITTI COSTITUZIONALI ALLA SALUTE DI TUTTI I CITTADINI.
Questo nonostante il Cantù sia stato completamente rifatto recentemente con 30 milioni di soldi pubblici, con un P.S. definito dai membri della Commissione Sanità in visita nel 2017 ” fiore all’occhiello della sanità lombarda”, ma chiuso di notte dal 12/12/2016 perché improvvisamente giudicato ‘poco sicuro’. La direzione Asst e l’ass. Gallera hanno fatto in modo di diminuire gli accessi, non facendo più arrivare ambulanze che significa non ricoverare nei reparti e portarli a un ridimensionamento o alla chiusura.
E’ stata tolta la sala gessi e l’ortopedia e via via sono diminuiti i posti letto, non sono stati sostituiti medici e infermieri andati in pensione o altrove. Si assiste a una continua emorragia di medici e infermieri che se ne vanno, che non cambiano certo lavoro ma vanno in ospedali privati o pubblici con prospettive e dove si sentono garantiti nello svolgere la professione. Ricordiamo che l’ospedale di Abbiategrasso non serve solo ai 32.000 abitanti ma da oltre un secolo è punto di riferimento per i 14 comuni dell’abbiatense e, fino al 2015, anche di Corsico e Trezzano (accorpati poi al rodense), quindi un bacino che comprendeva oltre 100.000 abitanti.
Il Cantù ha salvato molte vite, abbiamo il dovere di salvare questo ospedale e permettergli di continuare a farlo. Il Punto di Primo Intervento certo non basta, le istituzioni mantengano le promesse , a partire dal sindaco Nai, con la sua maggioranza e dalla delibera del Consiglio regionale CONDIVISA ALL’UNANIMITA’ del 9 maggio 2019 che stabiliva il ripotenziamento dell’ospedale Cantù e un P.S h 24 SECONDO I PARAMETRI PREVISTI DI LEGGE!
IL COMITATO POPOLARE INTERCOMUNALE DELL’ABBIATENSE