Ricordando il grandissimo Conte Mimo al secolo Pacifico Battaglia che nel suo cognome e nome aveva tutto il suo temperamento ceranese …
Pulendo il mio vecchio armadio ho trovato un fascicolo quelle pietre della storia che pretendiamo con presunzione di mettere nella nostra memoria di Personaggi …
Più di 500 detti in dialetto ceranese, sì proverbi che vanno bene per tutta la nostra zona del riso e fino a Milano ma pure per tutta la nostra penisola
Detti contadini, semplici ma rappresentativi di un paese collocato tra le nervature del centro nord e a cavallo tra un crocevia industriale che gli hanno fatto perdere la propria unicità e caratteristiche…
Le immigrazioni dal Veneto e dall’alta Emilia e poi soprattutto dal meridione hanno fatto cambiare totalmente la faccia del paese e un po’ di tutta la zona ….
Non ci sono più gli elenchi del telefono dove i cognomi con più pagine erano quelli nativi oggi non c’è neppure il telefono fisso ormai soppiantato dalla linea mobile più conveniente e comoda ..
Questi proverbi riportati da un uomo nato nel 1923 portano tutta una storia degna di essere accostata a grandi ed immense perché rappresenta il mondo piccolo e circolino di un paese come tanti …
Come primo assaggio citerò proverbi ancora attuali e che possono dare esempio anche ai più giovani magari con riscoperta delle proprie origini e capire la realtà in cui si vive …senza pensar la asettica e senza colore e calore …
Il primo è un classico sempre verde: “Sta tent , va che la bala a burla” ovvero stai attento che la palla gira …è un detto molto diffuso e sempre attuale che avverte l’interlocutore di non dare nulla per scontato perché del domani non c’e’ certezza e tutto può cambiare ..
Quindi non sentirsi intoccabili e super vincente …in questo detto pervade tutta la saggezza e umiltà contadina …
Come l’altro detto che recitava: “Prima i fioi i gnevu su in ca dumà pen e spuv” ovvero con poco i figli venivano grandi ..un proverbio molto vecchio che segna il continuo aumento delle spese per i figli e la loro diminuzione nelle case dei ceranesi pure agricoltori …
Sempre legato ai figli l’altro detto: “un fio ca siguta a nujà , a vai dai na sculatà” ovvero il figlio che fa tribolare bisogna dar gli una sculacciata un proverbio vecchio ma sempre attuale sul uso delle punizione date ai propri bambini in caso che siano indisponenti e non ubbidienti ai propri genitori ..una pacca sul sedere non un pestaggio anche perché si avrebbe il risultato contrario con l’esagerazione …
Concludo con due proverbi sempre verdi e sempre legati al mondo giovanile :”A va in scerca ad rugn” ovvero va in cerca di rogne o guai quindi personaggio da tenere ben lontano perché prima o poi ti tirerà dentro le proprie magagne …
“cula lè na ligera” questo detto è più verso consiglio alle ragazze ovvero leggera ragazza voleva dire da poco e facili costumi … quindi non per relazioni serie quando il sesso fuori dal matrimonio era un grande tabù ma era anche un avvertimento perché molto spesso queste donne facili portavano guai e scompiglio nelle famiglie …
Fa tram a mi era un detto per chiudere questa rubrica dove le giornate erano intercalate dal nascere e calare del sole e dove le occasioni di aggregazione erano più che altro religiose dove il duro lavoro dei campi segnava le vite di molti uomini e donne dove il bicchiere di vino era un sogno per il grande raccolto …
Datemi retta la raccolta continua in un periodo di gente curiosa di tutto pure delle altre culture …un grande ritrovamento per una memoria che non può solo rimanere nel cuore e pensieri ma è giusto scriverla per divulgarla a giovani e meno …
Lè al mund dumà perchei lèi al post …è al mondo solo perché c’e’ il posto non deve essere seguito ma preso per dare un senso al proprio esistere magari tramandando tradizioni e usanze e usi per fare capire che in tutti i luoghi ci sono persone e cose da tramandare …
Gente di Cerano quelle persone dove tutti si possono riconoscere perché molto spesso le piccole storie fanno grande un popolo e lo rendono più consapevole …
Valorizziamo la nostra cultura piccola