Meglio l’introduzione dell’obbligo vaccinale che restrizioni valide solo per i no vax. E’ la posizione del presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli che sulla proposta di alcuni governatori dice: “mi pare un rimedio difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, molto rischioso come possibilita’ di giustificazione dei singoli divieti”.
“Se la situazione e’ cosi’ vincolante per cui i non vaccinati non possono compiere una parte molto consistente dell’attivita’ della loro vita lavorativa e di relazione, allora questo giustificherebbe l’imposizione di un obbligo di vaccinazione non una sorta di lazzaretto domestico”.
I CONTROLLI NELLE STAZIONI
“Il nuovo protocollo ratifica una prassi, quella di un preventivo controllo del Green Pass in stazione, in prossimita’ del treno, che Trenitalia aveva iniziato gia’ a svolgere, per contenere i disagi derivanti dall’obbligo di fermare il treno in caso di un passeggero trovato a bordo privo del certificato verde. Sempre le linee guida consegnate da Trenitalia al proprio personale di bordo prevedevano, in caso di un sospetto caso di Covid, lo stop al treno con l’intervento delle autorita’ competenti”.
E’ quanto rende noto Trenitalia in merito alla nuova ordinanza, dei ministeri della Salute e dei Trasporti, che indica come il controllo del certificato verde debba avvenire “preferibilmente prima della salita sui mezzi di trasporto”.
“Quello che chiede l’ordinanza non e’ nulla di nuovo rispetto a prima: se possibile fare controlli a terra, altrimenti sul treno, e’ una raccomandazione, una sottolineatura ulteriore”, spiegano fonti di Italo. “Noi – proseguono le stesse fonti – non abbiamo controllato a terra, ma proseguiamo con serieta’ e attenzione i controlli del Green Pass a bordo, insieme all’osservanza delle misure di sicurezza, mascherine in primis”.
Nel settore bus, invece, la compagnia Itabus conferma controllo a terra prima di salire del certificato e 80% di riempimento.