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‘++Cuggiono, va in scena “l’ospedale pride” (dal 1837): sindaci e cittadini hanno manifestato

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CUGGIONO –  Si è fatta sentire la popolazione di Cuggiono e dell’est Ticino, che stamani ha organizzato un presidio davanti all’ospedale per chiedere con forza un RILANCIO della struttura pubblica e dire NO alle ipotesi di depotenziamento del nosocomio.

Ecoistituto valle del Ticino ed altre associazioni si erano schierate apertamente, nei giorni scorsi, contro ipotesi o progetti volti a togliere peso, reparti e specializzazioni all’ospedale. Nel documento introduttivo all’evento di stamani era scritto che “oggi la sanità necessita di una vera svolta per un rilancio reale di strutture territoriali purtroppo depotenziate in questi ultimi decenni. Questo vale sia per gli ospedali che per i medici di famiglia. Su questo è necessaria la massima chiarezza e determinazione di tutte le forze politiche e sociali del territorio, nessuna esclusa”.

Sul palco allestito per l’occasione, con tanto di microfono, è salito per primo Oreste Magni, dell’Ecoistituto, che ha introdotto la giornata e sintetizzato le ragioni della protesta.

Dopo di lui è toccato a Giovanni Cucchetti, sindaco di Cuggiono,  presente assieme a molti primi cittadini del territorio (come Walter Cecchin di San Giorgio su Legnano, che coordina la conferenza dei sindaci), al quale è toccato ribadire che “da tempo, purtroppo, sentiamo parlare di possibile depotenziamento di questa struttura ospedaliera, che da moltissimo tempo (a Cuggiono l’ospedale nacque nel 1837, è stato ricordato. Nda) sembra nel mirino di chi lo vuole ridurre nelle funzioni. Noi non chiediamo un ospedale dove si facciano operazioni a cuore aperto, tuttavia vogliamo dire con forza che le specializzazioni e i reparti che sono stati per anni fiore all’occhiello rimangano”.

Successivamente il microfono, dopo le parole di Walter Cecchin, è passato al dottor Mauro Potestio, che a Cuggiono è stato primario fino alla pensione raggiunta nel 2007 e che ha ricostruito una parte di storia del nosocomio, ricordandone la funzione e l’importanza, oltre alle ripetute nubi che si sono addensate negli anni sul suo futuro.

Alla fine, su invito di Magni, i presenti hanno formato una catena umana per ‘abbracciare’ idealmente la struttura, lanciando il grido ‘difendiamo il nostro ospedale’.

Anche a Cuggiono, come del resto ad Abbiategrasso o Magenta, nell’ambito dell’Asst Ovest Milanese si ragiona sul futuro di un ospedale che alla luce della riforma delle legge regionale 23 sulla sanità (e le difficoltà del post pandemia) dovrà necessariamente assumere un volto nuovo. E su questo sono tutti d’accordo. E’ sul COME e sul COSA che non sarà facile armonizzare le varie esigenze sul campo.

 

 

 

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