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MILANO Uno stallo “paradossale”, “tanto più che il centrodestra è avanti nei sondaggi”, con un “errore” che è stato determinante: “Rifiutare la candidatura di Gabriele Albertini”.
Roberto Formigoni, l’ex presidente della Regione Lombardia, non si spiega l’impasse dei partiti del centrodestra sul candidato sindaco a Milano. “Ci sono le condizioni per vincere: il candidato qualcosa di suo porta, ma sono i partiti a fare il grosso”, sottolinea in un’intervista all’Adnkronos.
“L’errore fondamentale è stato fatto nel rifiutare Gabriele Albertini (ex sindaco di Milano, ndr). Quando Matteo Salvini ha fatto il bel gesto di rinunciare al candidato della Lega come poteva chiedere e cercare una persona che certamente della Lega non è, il fatto che gli altri soci abbiano detto di no è stato un errore grave. Albertini poteva mobilitare una campagna impegnata, era un candidato stimato”, puntualizza l’ex senatore.
Invece, “nel momento in cui scegli un uomo o una donna della società civile, il lavoro deve partire da lontano, con tutto il rispetto dovuto a colui al quale si sta chiedendo di assumere un incarico delicatissimo. E’ normale che una persona non si senta attratta, facendo il sindaco o il governatore incorri in pericoli notevoli. E i leader stanno facendo in fretta un lavoro che richiedeva energie e tempo”. Ad ogni modo, non è tutto finito. “Di tempo ce n’è ancora perché si vota a ottobre”.
Sui candidati ipotizzati ora, come Maurizio Lupi, Formigoni non entra nel merito. “Penso che il problema sia che non si trovino d’accordo su nessun candidato, ma la coalizione ha deciso di essere unita e bisogna trovare chi convince tutti. Non mi pronuncio sul perché non convinca uno o l’altro, ma è evidente ormai che non si è trovato un accordo su nessuno”.
Formigoni è ancora convinto che in futuro farà “l’allenatore in panchina”, come annunciato qualche mese fa. “Lo sto già facendo adesso e ci sono tanti che vengono a chiedermi consigli… Di certo non mi candiderò. Abbiamo il progetto per una scuola di politica che partirà in autunno anche coinvolgendo persone significative per il loro nome e per la loro esperienza. E’ il mio nuovo impegno: la politica è un lavoro serio e ha bisogno di una formazione giusta”.
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