MILANO.- “Dalle denunce Inail che abbiamo verificato emerge che solo il 6-7% dei casi di positivita’ da Covid-19 e’ nato sui luoghi di lavoro. Questo non ci deve rassicurare, ma e’ il segno che controllo e attivita’ sul territorio dei sindacati, i primi segnalatori di eventuali difformita’, ha dato dei risultati discreti”.
A dirlo e’ il prefetto di Milano Renato Saccone, intervenuto durante il convegno ‘Il lavoro che cambia ai tempi del Covid-19″, organizzato in concomitanza con la giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro e dedicato a Raffaele Ielpo, l’operaio morto lo scorso 13 gennaio 2020 in un cantiere per la realizzazione della MM4, la nuova metropolitana meneghina. “Con la pandemia (31 gennaio 2020- 31 gennaio 2021) abbiamo effettuato 2.258 controlli nelle aziende sul tema della sicurezza sul lavoro- prosegue il prefetto- registrando circa 150 irregolarita’. Da novembre 2020 poi, le violazioni nel mondo produttivo sono diventate rarissime”.
L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente cambiato anche il modo di lavorare, con il ricorso massiccio allo smart working.
Nuove figure sono diventate sempre piu’ indispensabili. In tal senso Saccone sottolinea l’impegno della prefettura sul tema dei rider: “Abbiamo affrontato l’argomento della sicurezza, dell’intermediazione abusiva e del caporalato- chiosa il prefetto- ribaltando l’idea dei rider come problema. Abbiamo fatto un percorso con i sindacati che ha portato a un accordo nazionale con l’obiettivo di gettare le basi del rapporto lavoratore-dipendente. Contrastare ogni forma di caporalato e’ fattore di sicurezza sul lavoro”.