MILANO “La tradizione artigiana e la cultura del lavoro sono caratteristiche imprescindibili della Lombardia, delle capacità e dell’intraprendenza della nostra gente. Con la legge sulla Qualità artigiana puntiamo a difendere questa ricchezza e a valorizzarla in vista della ripartenza economica post pandemia”.
Così Silvia Scurati, Consigliere regionale e Capogruppo Lega in IV Commissione Attività Produttive, sul progetto di legge 124 “Istituzione del riconoscimento Qualità Artigiana”, proposto dal collega Alessandro Corbetta, approvato oggi in Aula.
“Riaffermiamo oggi con forza l’importanza dei ‘mestieri’, cuore delle attività produttive lombarde – sottolinea Scurati – l’arte del lavoro, che ha consentito alla Lombardia di crescere e di diventare il motore trainante dell’intero Paese, oltre che una delle principali regioni europee per sviluppo economico, è stata in passato dimenticata e snobbata. Per troppo tempo infatti le nostre imprese artigiane, che tramandano eccellenze storiche ben radicate sul territorio, non sono state adeguatamente valorizzate, a causa di politiche centraliste che abbiamo sempre combattuto”.
“Con questo passaggio vogliamo sostenere e dire grazie a tutte quelle attività che ancora oggi rappresentano un comparto da tutelare e rilanciare per affrontare la fase post pandemia” conclude.
“La norma prevede un investimento pari a 2 milioni di euro – aggiunde Luca Del Gobbo di Noi con l’Italia – per il triennio 2021-2023. Il riconoscimento di “Qualità Artigiana Lombarda” sarà destinato o al prodotto in sé o alla singola impresa, e prevede contributi per finanziare interventi su 6 aspetti: il sostegno allo sviluppo e all’innovazione della qualità dei servizi; la conservazione dei beni mobili e immobili per l’attività artigiana; la promozione della conoscenza dei prodotti artigiani; la trasmissione dell’attività artigiana tra generazioni; l’incentivo all’associazionismo locale per promuovere la cultura artigiana; la promozione dell’identità artigiana”.
“È una scommessa che arriva in un momento delicato – spiega Del Gobbo – ma non ha il sapore del provvedimento assistenzialista. È un investimento ulteriore sulla qualità, sull’innovazione, sul capitale umano di un settore che fa la differenza nell’economia lombarda e italiana. E introduce un marchio che servirà anche al consumatore per riconoscere un prodotto realizzato a regola d’arte”.
Tre i settori artigiani le cui imprese potranno beneficiare del riconoscimento previsto dalla legge: artistico, manifatturiero e della trasformazione alimentare, che contano 71mila aziende su un totale di 240mila. I potenziali beneficiari arriverebbero ad essere circa 5mila imprese.