MAGENTA/SAN DIEGO CALIFORNIA – Un mix di ansia, panico e agitazione. Ma anche tanta soddisfazione. Ieri mattina, nel giorno di Pasquetta, Michela Belluta da Marcallo con Casone, ma ormai da tempo cittadina del mondo, è stata intervistata all’interno del format UNO Mattina, il tema al di là della Pasqua in California, era quello di far sentire la voce degli Italiani, sempre di più ormai, che trascorrevano le festività a migliaia di km di distanza dalla madre patria, tanto più in quest’epoca di Coronavirus.
Qualche minuto di celebrità per Michela, considerato che la connessione faceva i capricci. Perché quella di Michela è una storia che vale la pena di raccontare al di là del Covid e della Santa Pasqua ormai alle spalle. E’ il simbolo delle tanti giovani coppie che purtroppo, o per fortuna loro, per scelta di vita, hanno deciso di lasciare il nostro Paese. Una maturità linguistica conseguita al Liceo ‘Salvatore Quasimodo’ di Magenta, quindi, la laurea alla IULM di Milano. Le prime esperienze nelle agenzie milanesi di Pubbliche Relazioni. E poi il grande salto.
Prima l’esperienza accanto al marito Gianluca a Singapore. La possibilità di conoscere una realtà completamente diversa alla nostra per tantissimi motivi. Dagli usi, costumi, ma anche un modus vivendi che di certo remunera molto bene in termini di carriera e opportunità professionali, chi s’inserisce a certi livelli.
Quindi, l’arrivo di Nicolas, la costruzione di una vera famiglia e la decisione ancor più coraggiosa di non fare ritorno in Italia. Il viaggio è proseguito e ha portato Michela e la sua famiglia in quel di San Diego, in California. Certo c’è di mezzo la distanza, che specie a causa della maledetta pandemia di quest’ultimo anno, ha reso più difficile la lontananza, dai suoi cari. Ma per fortuna grazie a Skype e alle nuove tecnologie, i contatti con la sua famiglia e gli amici lasciati in Italia, sono quotidiani.
Difficile dire se un giorno Michela farà di nuovo ritorno in Italia. A giudicare dalle foto che pubblica sul suo profilo social in California ci sta benissimo. Ormai gli USA sono diventati la loro casa.
Del resto, la sua è la perfetta metafora dei 131 mila giovani (dato Sole 24 Ore indagine Istat) che ogni anno lasciano il nostro Paese. Secondo l’indagine in questione 4 casi su 10 hanno tra i 18 e i 34 anni. Un dato che fa riflettere assai. Siamo il Paese, tra i più anziani in Europa, con un tasso di denatalità costante (nel 2020 è stato raggiunto il minimo storico dall’Unità d’Italia con un calo di di 384mila persone, in pratica come se fosse sparita una città come Firenze…). Se a questi due aspetti, si aggiunge la cosiddetta ‘fuga di cervelli’ all’estero di cui abbiamo scritto in questo articolo, beh, c’è davvero da stare poco allegri.
Fabrizio Valenti