MAGENTA – “Rottamato” o comunque allontanato il “Rottamatore” per eccellenza – al secolo Matteo Renzi, fondatore di “Italia Viva” – curiosamente nel PD Magentino sono tornate sulla breccia figure scomparse da tempo o che, comunque, avevano fatto altre scelte politiche.
La cartina di tornasole l’abbiamo avuta sabato pomeriggio in piazza Liberazione in occasione della manifestazione #plasticfree dal titolo per certi versi beffardo “A Magenta c’è clima di futuro! “. Già, perché se l’iniziativa da un lato, la riteniamo assolutamente valida, da sostenere e proteta in avanti, dall’altro lato, è pur vero che il PD con la svolta a sinistra con Zingaretti e il ritorno della politica della Prima Repubblica, è quanto mai in clima anni ’90, tanto per restare in tema e visto il passaggio in tivvù su Sky Atlantic proprio in questi giorni della nuova serie 1994.
Battute a parte e vista la stima che abbiamo nei confronti di Giuliana Labria, Antonio Simondo e Carlo Acri, si tratta di un fatto politico nuovo e che potrebbe mutare anche i rapporti in seno alle minoranze in città.
A partire dalle relazioni con Progetto Magenta di Silvia Minardi. I civici infatti potrebbero non gradire questo spostamento a sinistra dei ‘Dem’ e quindi proseguire con la loro politica della mani libere con terzo polo per Magenta.
Il 2022 è ancora lontano e di sicuro anche a Magenta, con questa mossa del PD e di riflesso con Forza Italia ridotta ai minimi termini, in mezzo c’è da tanto spazio. Uno spazio da coltivare per intercettare quell’elettorato moderato – che fa parte della tradizione di questa Magenta – e che più che agli slogan e alle sigle di partito, ha a cuore la buona amministrazione della propria città.
F.V.