MILANO – “E’ necessario individuare soluzioni che vadano incontro alle esigenze dei moltissimi cittadini fortemente penalizzati dalla politica dei divieti del Comune di Milano, contemperando la tutela dell’ambiente con il diritto alla circolazione. Noi abbiamo proposto, oltre agli incentivi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti, anche strumenti come quello della ‘scatola nera’ da installare sugli automezzi per monitorare le emissioni dei gas di scarico”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parte da questa considerazione per illustrare il significato della delibera approvata dalla Giunta, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, che dà avvio alla sperimentazione del progetto MOVE-IN (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti).
AREA B, FONTANA: SERVIVA RAGIONAMENTO DI SISTEMA – “Guardando più nello specifico all’attualità – ha aggiunto Fontana – e quindi all’entrata in funzione di ‘Area B’, non posso non ravvisare come il Comune di Milano stia ragionando più in maniera ‘individualistica’ che di sistema. Senza valutare con i dovuti approfondimenti le ricadute sulla città metropolitana, della quale Sala è sindaco, e, più in generale, sulla mobilità dell’intera Lombardia”. Si tratta di un dispositivo tecnologico per ridurre le emissioni e conseguire un significativo miglioramento della qualità dell’aria, consentendo di condizionare le percorrenze dei veicoli al loro effettivo potenziale inquinante.
CATTANEO: ‘MOVE IN’ INNOVATIVO – “Uno strumento – ha spiegato Cattaneo – che permetterà di misurare le reali emissioni in base a percorrenze e stile di guida. Questo consentirà, al contrario dei divieti, di consentire una percorrenza a tutti, anche a chi oggi è bloccato, ovviamente in base alla potenzialità inquinante del veicolo. L’obiettivo è di mettere ‘MOVE IN’ a disposizione degli utenti entro il 1 ottobre prossimo, in coincidenza con la nuova stagione termica”.
INFRASTRUTTURA TECNOLOGICA – ‘Move In’ è un’infrastruttura tecnologica che abilita l’applicazione di un quadro di limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel e benzina, non più indirizzato unicamente a vietare o limitare l’uso dei veicoli più inquinanti, ma che tiene conto dell’uso effettivo del veicolo e dello stile di guida adottato.
LA BLACK BOX – La black-box è un dispositivo di piccole dimensioni che può essere installato a bordo di autovetture, autocarri e motocicli. La tecnologia di cui dispone consente di registrare (nel completo rispetto della privacy) dati relativi al veicolo ed erogare servizi infotelematici collegati all’uso dello stesso. L’utilizzo di questa tecnologia è operato dai TSP (Telematics Service Providers). Ogni operatore TSP dispone di una propria Centrale Operativa che raccoglie ed elabora i dati.
ADESIONE A MOVE-IN – L’adesione degli utenti al servizio offerto da MOVE-IN avverrà tramite portale web messo a disposizione dalla Regione Lombardia. L’utente potrà selezionare dalla lista degli operatori TSP accreditati quello da lui prescelto e procedere al perfezionamento del contratto ed all’attivazione del servizio. L’operatore TSP dovrà individuare i soggetti abilitati all’installazione della black-box, convenzionandosi con loro, per assicurare il rispetto delle condizioni previste dal progetto MOVE-IN. L’operatore TSP raccoglierà, dai soggetti convenzionati, le comunicazioni dell’avvenuta installazione del dispositivo verificando al contempo la correttezza degli estremi del veicolo e del proprietario raccolti in fase di adesione.
LE CONDIZIONI – L’operatore dovrà offrire il servizio MOVE-IN con un contratto annuale, non rinnovabile automaticamente, che non potrà superare i seguenti limiti massimi, iva inclusa:
– primo anno di installazione: 50 euro (di cui 30 come costo di installazione e 20 per fornitura servizio); nel caso in cui un cittadino disponga già di un dispositivo installato a bordo del proprio veicolo, il prezzo massimo consentito del servizio sarà di 20 euro; – anni successivi: 20 euro (fornitura servizio).
RILEVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI – L’operatore dovrà rilevare:
– l’appartenenza alle due fasce 1 e 2 del territorio regionale; – l’appartenenza alle due zone, urbana ed extraurbana, del territorio regionale definite appositamente per il servizio di rilevazione delle percorrenze; – la tipologia, urbana o extraurbana, della zona di percorrenza; – la tipologia, autostradale o meno, della tratta stradale percorsa; – lo stile di guida assunto.
LO STILE DI GUIDA – Per ogni chilometro percorso è inoltre richiesto all’operatore di determinare lo stile di guida assunto rispetto ai criteri di guida ecologica, che potranno essere differenziati a seconda del tratto stradale o della zona di percorrenza.