Il nostro scopo è quello di far di questo giorno, un giorno di conoscenza storica che faccia chiarezza su quanto accaduto in quella parte di confine. Rinquadrare nella giusta prospettiva storica il ruolo del fascismo ed del nazismo in quell’area, cioè quello di principali carnefici e non di vittime. A tale scopo, oltre ad allestire la mostra “Fascismo, Foibe, Esodo” curata dalla Fondazione Memoria della Deportazione, l’ANPI abbiatense ha deciso di invitare lo storico triestino Piero Purich Purini a tenere una conferenza sul tema “La questione etnica sul confine orientale tra le due guerre mondiali”. L’incontro si terrà sabato 9 alle ore 15.30, la mostra sarà visitabile sabato 9 e domenica 10 dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle
ore 16.30.

Di seguito una breve scheda su Piero Purini: Piero Purini (Trieste, 1968) è uno storico triestino di lingua italiana. Si è laureato in storia contemporanea all’Università di Trieste sotto la guida del prof.Jože Pirjevec. Nel 2016 ha ripreso il cognome di famiglia, che era stato italianizzato in Purini durante il fascismo. Ha conseguito il dottorato all’Università di Klagenfurt in Austria. Sulla prima guerra mondiale ha realizzato lo spettacolo teatrale “Rifiuto la guerra. Pacifisti,renitenti, disertori, ammutinati. La grande guerra dalla parte di chi cercò di evitarla”. Dello stesso autore, inoltre, numerosi articoli in riviste italiane, slovene, austriache, croate e svedesi.
“Nella mozione si evidenzia come sia necessario impedire che tali eventi vengano minimizzati o che siano oggetto di teorie negazioniste non corrispondenti alla realtà storica di quei tragici fatti. Il governo, pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, ha anche accolto la richiesta che vengano proiettati nelle scuole, documentari e filmati come ‘Rosso Istria’. FDI ringrazia tutti i gruppi parlamentari per la sensibilità dimostrata”.
Chissà cosa diranno i cattolici adulti alla Gianni Mereghetti, così solerti nell’alzare al cielo grida di scandalo per la presenza dei ragazzi di Lealtà Azione, e invece così silenti e remissivi in questi casi.
All’Anpi abbiatense, come a tutti i cittadini di Abbiategrasso, forse non resta che guardare- venerdì 8 febbraio, in prima serata su Rai 3 (un tempo, chiamata TeleKabul…)- Red Land, il film che per la prima volta ha portato sul grande schermo la dolorosa vicenda di Norma Cossetto, la giovane donna italiana prelevate dagli aguzzini di Tito, violentata e brutalizzata per giorni dai comunisti slavi, infine uccisa e gettata in una foiba. Venne insignita della Medaglia d’Oro al Valore Civile dal presidente Ciampi. Fatelo, perché dubitiamo ne troverete la vicenda all’interno della mostra organizzata dall’Anpi.
E voi, cari compagni abbiatensi, guardate gli occhi di quella ragazza brutalizzata e violentata. Guardateli bene, prima di andare a raccontare quelle vicende così drammatiche (a modo vostro).
Fabrizio Provera