ABBIATEGRASSO – Il 9 e 10 febbraio, in occasione della Giornata del Ricordo, ANPI Abbiategrasso organizza nei sotterranei del Castello Visconteo un’iniziativa per approfondire quanto avvenuto sul confine orientale dell’Italia nel periodo a cavallo delle due guerre mondiali.
“Il nostro scopo – si legge nella nota arrivata in redazione – è quello di far di questo giorno, un giorno di conoscenza storica che faccia chiarezza su quanto accaduto in quella parte di confine. Inquadrare nella giusta prospettiva storica il ruolo del fascismo ed del nazismo in quell’area, cioè quello di principali carnefici e non di vittime. A tale scopo, oltre ad allestire la mostra “Fascismo, Foibe, Esodo” curata dalla Fondazione Memoria della Deportazione, l’ANPI abbiatense ha deciso di invitare lo storico triestino Piero Purich Purini a tenere una conferenza sul tema “La questione etnica sul confine orientale tra le due guerre mondiali”. L’incontro si terrà sabato 9 alle 15.30, la mostra sarà visitabile sabato 9 e domenica 10 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 16.30.
Di seguito una breve scheda su Piero Purini: Piero Purini (Trieste, 1968) è uno storico triestino di lingua italiana. Si è laureato in storia contemporanea all’Università di Trieste sotto la guida del prof.Jože Pirjevec. Nel 2016 ha ripreso il cognome di famiglia, che era stato italianizzato in Purini durante il fascismo. Ha conseguito il dottorato all’Università di Klagenfurt in Austria. Si occupa principalmente di movimenti migratori, di spostamenti di popolazione e di questioni legate all’identità e all’appartenenza nazionale: i sui studi tra Italia, Slovenia ed Austria gli hanno permesso di analizzare la storia della Venezia Giulia, una regione etnicamente complessa, in una prospettiva più internazionale ed europea. Il suo lavoro più importante è “Metamorfosi etniche. I cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria. 1914-1975” (KappaVu, 2014). Sulla prima guerra mondiale ha realizzato lo spettacolo teatrale “Rifiuto la guerra. Pacifisti,renitenti, disertori, ammutinati. La grande guerra dalla parte di chi cercò di evitarla”. Dello stesso autore, inoltre, numerosi articoli in riviste italiane, slovene, austriache, croate e svedesi.
<<Ci consentano gli amici dell’ANPI di Abbiategrasso dal dissentire, dall’impostazione di questa “due giorni”. Poi, per carità, magari saremo smentiti dai fatti, ma dopo aver letto la vostra nota di presentazione lasciateci il beneficio del dubbio.
Già perché in un passaggio si legge “Inquadrare nella giusta prospettiva storica il ruolo del fascismo ed del nazismo in quell’area, cioè quello di principali carnefici e non di vittime”. Che il fascismo e il nazismo, al pari del regime titino – tutti i regimi totalitari a giudizio di chi scrive sono da condannare senza se e senza ma – abbiano commesso delle barbarie è fuori di discussione. Ma qui, consentiteci, stiamo parlando di altro. Di quelle migliaia di persone infoibate, cacciate, messe su un carretto o costrette a partire letteralmente con quattro stracci, attraversando l’Adriatico in cerca di fortuna e spesso trovando indifferenza e distacco anche sulla sponda italiana, perché, all’epoca, la parola d’ordine di Togliatti e company era dimenticare e basta…. Allora non ci siamo proprio, per i crimini commessi, per troppo tempo oscurati, o celati colpevolmente lontano dai libri di scuola, non ci sono giustificazioni o altre ricostruzioni storiche da cercare. C’è una sola verità che si deve accettare. Punto>>.
Fabrizio Valenti