MILANO – Emergono nuove ricostruzioni sul caso di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata con una sciarpa a un albero di piazza Napoli, a Milano, la mattina del 31 maggio di due anni fa. Secondo le consulenze tecniche disposte dalla Procura e dal legale della famiglia depositate nell`ambito dell`incidente probatorio, la giovane donna sarebbe stata uccisa e non si sarebbe suicidata come invece ha concluso nel luglio scorso la perizia dei medici legali nominati dal giudice. Nel procedimento e` indagato l`uomo a cui Carlotta era legata da una relazione tormentata, il magentino Marco Venturi (nella foto in evidenza insieme a Carlotta Benusiglio), con l`accusa di omicidio volontario.
Gli esperti Carmela Buonomo e Mariano Cingolani, incaricati di redigere la consulenza dal pm Gianfranco Gallo, scrivono che “la vittima venne prima attinta al collo (con un mezzo naturale ovvero serrando la stessa sciarpa che la donna indossava)”;l`azione “determinava immediatamente la sua perdita di coscienza” e, anche a causa dello “stato di ubriachezza”, ne provocava la morte.
Chi l`ha uccisa, si legge nella consulenza, avrebbe poi, “anche attraverso l`uso della pashmina”, “lasciato il corpo, ormai cadavere, sospeso all`albero, allontanandosi dalla scena”. Il tutto, secondo questo studio, sarebbe avvenuto “in pochi secondi”. Molto simile la ricostruzione riportata nella consulenza firmata dal professor Vittorio Fineschi, a cui l`avvocato Gian Luigi Tizzoni ha affidato uno studio per conto della famiglia.”La morte di Carlotta Benusiglio – sostiene – e` avvenuta per asfissia meccanica violenta da strangolamento omicidiario. Il cadavere veniva contestualmente sospeso ad un ramo di un albero per inscenare un impiccamento suicidiario”. Per i medici legali legali Elena Invernizzi e Giovanni Pierucci nominati dal giudice Carlotta invece e` morta “con grande probabilita`” a causa di una “asfissia prodotta da impiccamento” e sul cadavere riesumato non c`erano “lesioni” riconducibili ad un “eventuale strangolamento”.
A chiedere l`incidente probatorio per `congelare` le prove in vista di un eventuale processo era stato il difensore di Venturi. Ora il pm Gianfranco Gallo potrebbe chiudere le indagini in vista di un eventuale rinvio a giudizio oppure archiviarle. Le consulenze rappresentano l`ultimo atto di una vicenda giudiziaria molto complessa. Nella lunga e complessa indagine, condotta dalla Squadra mobile e passata di mano dal pm Antonio Cristillo al collega Gianfranco Gallo, il compagno 41enne Marco Venturi che aveva trascorso la notte a bere e litigare con la fidanzata ed e` anche accusato di stalking ai suoi danni in un`altra indagine, e` passato da testimone a indagato per istigazione al suicidio fino ad essere accusato di omicidio volontario aggravato. Nel febbraio scorso, il gip Alfonsa Ferraro aveva disposto nuovi approfondimenti in incidente probatorio e con la riesumazione della salma.
(fonte: AGI)