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Abbiategrasso/Tagliabue: la parola ai consiglieri. Tutti gli interventi (compreso quello di Cesare Nai)

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ABBIATEGRASSO – Dopo la parte introduttiva, Graziella Cameroni ha dato la parola ai consiglieri per esprimere ciascuno il proprio parere. Presenti in sala poco meno di 50 cittadini.

Ha esordito Giuseppe Serra, il quale  ha difeso Tagliabue auspicando “di ‘evitare il giudizio strumentale. Sono vicino a chi sbaglia, ammettendo l’errore e chiedendo scusa. La politica è una forma di carità, ed ecco perché approfitto per chiedere di devolvere il gettone di presenza di questa sera per il progetto Parco Inclusivo, chiedendo al presidente Tagliabue di dare anch’esso un contributo”.

Proposta (la mozione di Serra) che non è stata condivisa da Emanuele Gallotti della Lega: ‘Siamo qui per altro, ci saranno altri momenti per discutere il tema del parco inclusivo’. Il sindaco Cesare Nai ha proposto che il gettone di presenza venga erogato, lasciando ai consiglieri la facoltà di destinarlo a chi riterrà opportuno.  La mozione è stata approvata con 10 voti favorevoli.

A questo punto ha preso la parola Lele Granziero (Pd), secondo cui “la presidenza di questa Consigliatura nacque già con delle difficoltà. E’ la prima volta che viene presentata una mozione del genere: vorremmo rimarcare che talvolta è mancata l’imparzialità. Sulla base della mia esperienza di consigliere posso dire che non abbiamo mai ravvisato problemi di tempi adeguati per le convocazioni o altro, ma la nostra critica è su altro”.

E’ perciò toccato a Barbara De Angeli, co protagonista della vicenda. “Distinguerei ciò che è oggettivo da ciò che è soggettivo. Alle commissioni non si può dare un contributo se mancano i tempi esatti di convocazione. E’ difficile analizzare i documenti prima dei Consigli, spesso. E’ oggettivo biasimare certe uscite del Presidente, che danneggiano la serietà delle istituzioni. Quello che posso dire è che non ho mai messo l’accento sul sessismo, ma sulla difficoltà di poter lavorare come donna per la città, e le donne sono più penalizzate perché hanno sulle spalle il peso della famiglia. Io non ho cercato alcuna eco mediatica. Siamo chiamati a rivestire un ruolo istituzionale dai cittadini, e quel ruolo va rispettato”.

Sara Valandro ha dichiarato che “Marco ha sbagliato a dire certe parole, ma rifiuto l’accusa di sessismo. E penso che chiedendo scusa sono certa che non accadrà mai più, sarà maggiormente riflessivo, ed è per questo motivo che questa sera io lo sosterrò”.

E’ quindi toccato a Michele Pusterla.  “Siamo chiamati a fare i giudici, più che i consiglieri. In teoria il voto è segreto e dovremmo non esprimerlo, il voto segreto non mi piace perché consente di dire una cosa e farne un’altra. Le minoranze parlano di prevaricazioni e di atteggiamenti molto gravi: non penso che servisse persino una seduta di Consiglio, ritengo che le scuse fossero più che sufficienti. Siamo qui per lavorare a beneficio di Abbiategrasso, ognuno nel suo ruolo. Non mi spaventa chi ha idee diverse dalle mie, conta il senso ultimo delle cose che facciamo. Servono più amicizia e concordia civile, se si spezza e subentrano altri interessi allora facciamo prevalere l’io sul noi”. 

Per Marina Baietta  “siamo di fronte forse ad un eccesso di orgoglio, non è ripetendo errori che si svolge al meglio la propria funzione. Sosterremo Tagliabue dando l’idea di una maggioranza compatta e senza inestetismi? Grazie a chi ha espresso vicinanza al consigliere De Angeli”.

Donatella Magnoni (Lega) ha ribadito ‘solidarietà e rammarico per quanto successo al consigliere De Angeli. Se Tagliabue avesse presentato le proprie scuse durante il famoso consiglio, forse avremmo evitato questa seduta. Detto questo penso che il documento delle opposizioni sia eccessivo: non vedo sessismo, e sono certo che non si ripeteranno certi episodi”.

“E’ palpabile il disagio di molti di noi”, ha esordito Domenico Finiguerra, ” ma se lo Statuto del Comune permette questa procedura è perché il Presidente del Consiglio comunale ha un ruolo specifico e particolare. Il carattere della presidenza è quello di tutelare i diritti dei consiglieri, di colui che richiama all’ordine. Nessuno di noi ha mosso accuse di sessismo, nel caso di Barbara De Angeli, ciò che ha reso palese il problema è stato l’invito a dimettersi formulato da Tagliabue. E spero che questo serva per il futuro, al di là dell’esito del voto. Il presidente NON deve essere una sorta di componente della maggioranza”.

Gianluca Ceresa ha parlato anch’egli di imbarazzo, “siamo qui e penso sia eccessivo. Quello di Marco Tagliabue è stato uno sfogo, non la vessazione della maggioranza sulla minoranza. Una frase sbagliata e che mi ha messo in imbarazzo. Ecco perché penso di non meritare il gettone di presenza, questa sera. Penso che la discussione di questa sera sia poco utile”.

Maria De Marchi si è detta convinta “che questa sala dovrebbe essere il luogo delle proposte utili per la città. Non alziamo la mano perché qualcuno ce lo chiede, facciamolo solo se ci crediamo”.

Per Flavio Lovati “non stiamo facendo un processo, ma un dibattito politico. E’ per noi una serata spiacevole ed amara. Un primato di cui avremmo fatto a meno, anche se il percorso politico non ci è piaciuto. La responsabilità politica è collettiva, eppure in questi giorni non ho visto muoversi la diplomazia politica. Chiedo perciò il rispetto del ruolo istituzionale e delle persone”.

In coda agli interventi dei consiglieri, quello del sindaco Cesare Nai. “Ho sempre avuto il massimo rispetto per chi fa politica, attività che richiede sacrificio e non viene retribuita. C’è poi una riflessione sul ruolo e non del carattere personale. La funzione del presidente è neutra, e Tagliabue si è scusato per i modi e i toni. Ho vissuto anche io, da consigliere, tempi e commissioni molto ravvicinati. Il nostro dovere è perciò quello di migliorare i lavori e le condizioni degli stessi. Prendo atto che l’errore di Tagliabue c’è stato”.

 

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