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Andavamo tutti al Top (di Ozzero)…

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

OZZERO – Andavamo tutti al Top di Ozzero, un pò come i romani che andavano in via Veneto o Margherita Agnelli che vestiva alla marinara.

Settimana scorsa eravamo a pranzo in un locale a fianco dello storico negozio gestito per anni della famiglia Pizzi, poco distante da Abbiategrasso, e ci è scesa la lacrimuccia.

Da qualche mese, infatti, il Top è tristemente chiuso. Migliaia di persone del Magentino-Abbiatense ci sono andate per anni a comprare le Timberland, gli abiti firmati Barbour o di altre grandi marche. Le scarpe da tennis, da donna, l’abbigliamento.

Il Top è stato un vero e proprio ‘must’ per lunga pezza.

Diversi anni fa si fece una grande pubblicità accettando le lire, anche dopo l’ingresso dell’euro nel 2002.

 “L’idea di rispolverare la vecchia lira nel momento in cui era ormai agonizzante è nata proprio lì. L’autore è Marco Pizzi, imprenditore vigevanese del settore calzaturiero. «Un’idea brillante, copiata poi da tanti altri grandi e piccoli negozi, dal supermercato alla salumeria – dice il figlio Nicola -. La gente veniva da noi in negozio e pagava la merce in lire. Il resto veniva restituito in euro. È stato un vero e proprio boom. Mio padre, da vero pioniere, non ha fatto altro che spingere tante persone a cercare le lire dimenticate nel comodino o in qualche borsellino. In negozio non sono arrivati spiccioli, ma banconote da 10, 50 o anche 100mila lire. Aveva scoperto che in tutta Italia “dormivano” svariati miliardi di lire, una valanga di danaro che gli italiani non spendevano e neanche si premuravano di cambiare in euro». 

Il boom è durato un anno. «Ogni giorno c’erano sempre due o tre clienti che pagavano in lire. Fino al decreto Monti  che anticipò la fine della lira, c’era sempre qualcuno che entrava in negozio con i pacchetti preconfezionati di monetine”, scriveva Michele Azzimonti sul Giorno nel 2014.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Adesso a fianco del Top resiste una sala slot e, alle spalle, un negozio di outlet d’abbigliamento gestito da persone di Magenta.

Il Top rimane chiuso e il parcheggio tristemente vuoto. Durerà ancora per molto? Per sempre? Speriamo di no, perché ci piace molto di più parlare di aperture di attività commerciali ed imprenditoriali, e non di chiusure.  E perché (anche) noi, sia chiaro, andavamo al Top..

F.P.

 

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